Alex Vinatzer rovina tutto, e per Dominik Paris il mondiale di Saalbach resta stregato: un’inforcata dello slalomista costa una medaglia (possibile) per l’Italia nella combinata a coppi maschile, che come da copione viene letteralmente dominata dalla Svizzera, capace di monopolizzare tutti i tre gradini del podio. A far festa è ancora una volta Franjo von Allmen, che conquista il secondo oro dopo quello in discesa grazie anche all’ottima prova di Loic Meillard in slalom. Monney-Nef secondi, Rogentin-Rochat terzi.
- Dominio totale elvetico: una tripletta per la storia
- Vinatzer inforca, Paris dice addio a un'altra medaglia
- Schieder-Kastlunger a mezzo secondo dal bronzo
- Quante inforcate eccellenti. Domani il gigante donne
Dominio totale elvetico: una tripletta per la storia
Erano i più forti, ma hanno deciso di esagerare: gli svizzeri, anche senza Odermatt, hanno dato dimostrazione di un potenziale sconfinato, che anche in proiezione olimpica promette decisamente bene. Alla fine c’ha pensato Loic Meillard a far tornare i conti, riuscendo a sfruttare la migliore adattabilità su una neve granellosa rispetto a Tanguy Nef, che ha perso quei tre decimi che gli sono costati l’oro, in coppia con Alexis Monney.
L’ottimo recupero nella prova tra i pali stretti di Marc Rochat ha permesso a Stefan Rogentin di arpionare un bronzo insperato (e per fortuna che Yule ha inforcato, sennò magari sarebbe arrivata una quaterna…). Il podio è rimasto stregato per gli statunitensi Cochran-Siegle e Ritchie, che pur rimontando 8 posizioni s’è fermato a 26 centesimi dalla medaglia. Delusione anche per gli austriaci, con la coppia Hemetsberger-Gstrein quinta a 8 decimi dalla medaglia d’oro.
Vinatzer inforca, Paris dice addio a un’altra medaglia
Alla fine la sensazione è che sarebbe bastato relativamente poco agli italiani per riuscire a fare il colpaccio. Ma Alex Vinatzer, che doveva recuperare 46 centesimi Nef, ha buttato via la possibile medaglia inforcando poco dopo la metà del tracciato. Non stava scendendo benissimo, il bolzanino: si era mangiato tutto il vantaggio su Rochat e per finire comunque sul podio avrebbe dovuto fare qualcosa di straordinario negli ultimi 15 secondi di gara, ma magari avrebbe potuto mettere pressione a chi sarebbe sceso dopo.
“Ho faticato tanto a trovare ritmo su in cima, poi quando stavo per mollare a tutta ho stretto appena un attimo dentro su quel palo e ho inforcato. Mi dispiace tanto per Domme, perché so quanto ci tenesse a venir via da questa edizione dei mondiali con una medaglia. Purtroppo so di non essere stato all’altezza e questo mi fa stare veramente male”.
Paris, che ascolta le parole del compagno, lo rincuora: “Hai fatto il massimo, doveva andare così. Sono contento di aver fatto una buona prova in discesa, ma queste sono le competizioni. Spero che domenica ad Alex possa andare meglio”.
Schieder-Kastlunger a mezzo secondo dal bronzo
A conti fatti, chi è andato più vicino a una medaglia è stata la coppia composta da Florian Schieder e Thomas Kastlunger, che ha chiuso a mezzo secondo dal bronzo. Schieder in mattinata aveva fatto discretamente (sesto assoluto), Kastlunger s’è difeso su una pista già abbastanza segnata, chiudendo col nono tempo di manche in slalom.
“Peccato perché siamo andati abbastanza vicini a un piazzamento sul podio, e non capiterà spesso. Ci siamo divertiti, il format è veramente elettrizzante, ma è chiaro che avremmo voluto un finale diverso. Ci porteremo dietro comunque una bella esperienza”.
Appena dietro ai due, altra Italia con Mattia Casse e Stefano Gross: i veterani del gruppo azzurro hanno chiuso complessivamente a 64 centesimi dal podio, e vista anche la concorrenza tutto si può dire, fuorché sia stata una prova malvagia. È andata invece male a Christof Innerhofer e Filippo Della Vite: un’inforcata dopo meno di metà della run di slalom è costata l’eliminazione della coppia, che partiva dal 15esimo posto di Inner in discesa.
Quante inforcate eccellenti. Domani il gigante donne
Va da sé che gli italiani sono in buona compagnia: inforcate pesanti quelle di Manuel Feller (in coppia con Kriechmayr), Clement Noel (con Allegre) e Marco Schwarz (abbinato con Babinsky), tutte coppie accreditate di un piazzamento sul podio tanto quanto quella norvegese composta da Moeller e McGrath, dove però l’errore l’ha commesso Moeller in discesa.
Domani si torna alle gare “classiche”: dalle 9,45 c’è il gigante femminile, con l’Italia che schiererà Brignone, Goggia, Bassino e Della Mea, provando a ritrovare una medaglia per rimpinguare un medagliere che dopo gli exploit iniziali del team event e di Brignone in supergigante è andato decisamente depauperando il proprio valore.