Il Monza ha fatto ufficialmente ritorno in serie B e il patron biancorosso Silvio Berlusconi non ha nascosto la sua enorme soddisfazione. E non solo, perchĆ© intervistato da āIl Cittadinoā promette un ulteriore salto di qualitĆ : quello di puntare addirittura alla A.
āIl mio Monza in B? Mai avuto dubbi ā sottolinea Berlusconi -. Il Monza ĆØ partito in testa e lƬ ĆØ sempre rimasto, aumentando via via il vantaggio fino a 16 punti alla ventisettesima giornata quando abbiamo dovuto fermarci tuttiā.
Le ambizioni del club, come detto, sono quelle di proseguire la scalata al calcio italiano: āIl Monza allestirĆ una squadra per puntare al vertice della Serie B. La promozione dipende, si sa, da tanti fattori, alcuni dei quali imprevedibili. Quelli prevedibili invece li abbiamo ben presenti e faremo del nostro meglio per sfruttarli a nostro vantaggioā.
Diventato uno dei presidenti piĆ¹ vincenti della storia del calcio ai tempi del Milan, Berlusconi non nasconde lāamore per la sua nuova squadra, in realtĆ da sempre al centro delle sue attenzioni: āHo sempre seguito il Monza con grande simpatia, abitando ad Arcore ormai da piĆ¹ di trentāanni. Conoscevo il presidente Valentino Giambelli fin dagli anni ā80: ricordo anzi di aver visto assieme a lui la finale di Coppa Italia Monza-Palermo alla fine della stagione sportiva 1987/1988. E conosco ovviamente Felice Colombo, con cui ho sempre avuto rapporti molto cordialiā.
CāĆØ anche chi giĆ considera il Monza la āterza squadra di Milanoā, una definizione che non convince il patron: āĆ un complimento che puĆ² far piacere. Ma il Monza non ĆØ la terza squadra di Milano, ĆØ la squadra della cittĆ di Monza, della Brianza e dei suoi 900.000 abitanti. Monza ĆØ diversa da Milano, ha una sua chiara identitĆ . E i suoi imprenditori rappresentano il meglio dellāimprenditoria italiana, anche in periodo di Covidā.
Il suo approccio, anche a Monza, ĆØ lo stesso dei tempi del Milan. āLāinnamoramento per una squadra che senti tua e lo ĆØ, non puĆ² essere che totale ā spiega infatti Berlusconi -. E con i ragazzi e lāallenatore faccio quello che ho sempre fatto al Milan. Li sento, li consiglio, li stimolo, li complimento per il loro comportamento in campo, mi spingo a fare delle osservazioni se cāĆØ nel loro comportamento qualcosa che non va. Insomma non ho perso le mie buone abitudini di sempreā.
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