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Moratti attacca Moggi e confessa: Chiesi a Facchetti arbitro che aiutasse noi

L'ex presidente nerazzurro torna sui fatti di Calciopoli e assicura che il sistema favoriva solo Milan e Juventus

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ nostalgico quando parla di Ronaldo («Era venuto a trovarmi quando giocava nel Psv, con una fidanzatina olandese… Quando arrivò all’Inter era il calciatore più forte del mondo. Dopo gli infortuni non è più tornato a quel livello».) o di Mourinho, bacchetta Bobo Vieri e racconta dell’antipatia di Ibra con Cambiasso, parla a 360 gradi della sua famiglia, di San Siro e del momento difficile dell‘Inter di Zhang ma nell’intervista rilasciata da Massimo Moratti al Corriere della Sera ci sono due passaggi potenti, destinati a scatenare polemiche sopite.

Inter, Moratti ricorda cosa accadde il 5 maggio

Si parte dal celebre 5 maggio del 2002, la sconfitta con la Lazio che costò uno scudetto che sembrava in tasca: «I giocatori credettero di aver avuto segnali dai colleghi della Lazio: non si sarebbero impegnati, per non favorire la Roma. Tutte balle. Ne ero convinto già prima del fischio d’inizio, e li avvisai: “Nessuno ci regalerà nulla”… Eppure entrarono in campo con una sicurezza eccessiva. E non sono mai riusciti a prendere in mano la partita. Mi sentivo così responsabile che mi dissi: non lascerò il calcio finché non avrò la rivincita».

La rivincita arrivò con il Triplete («Missione compiuta. Ero fiero che la stessa famiglia avesse rivinto la Coppa quasi mezzo secolo dopo. Per la prima volta mi sono sentito degno di mio padre; anche se lui resta inarrivabile. Ancora oggi mi capita di trovare persone che mi parlano di lui, che gli devono qualcosa») ma prima ancora c’era stato Calciopoli.

Inter, Moratti rivela di aver chiesto a Facchetti un arbitro compiacente

Mazzola ha raccontato di aver lasciato l’Inter perché Moratti si consultava con Moggi: «Non è andata così. È vero che Moggi voleva venire all’Inter, e io non gli ho mai detto esplicitamente che non lo volevo; ma non l’avrei mai preso. Perché la serie A era manipolata; e noi eravamo le vittime. Doveva vincere la Juve; e se proprio non vinceva la Juve toccava al Milan. Una vergogna: perché la più grande forma di disonestà è imbrogliare sui sentimenti della gente».

All’Inter comandava Facchetti: «Un uomo splendido. Una volta gli dissi: “Giacinto, possibile che non si trovi un arbitro, uno solo, disposto a dare una mano a noi, anziché a loro?”. Mi rispose: “Non può chiedere a me una cosa del genere”».

Inter, Moratti rivendica lo scudetto revocato alla Juve

Alla Juve tolsero due scudetti, e uno lo assegnarono a lui che lo rivendica: «Assolutamente sì. So che gli juventini si arrabbiano; e questo mi induce a rivendicarlo con maggiore convinzione. Quello scudetto era il risarcimento minimo per i furti che abbiamo subìto. Ci spetterebbe molto di più».

Inter, i tifosi replicano a Moratti sul web

Fioccano le reazioni e se su sponda nerazzurra c’è solo consenso, arrivano le repliche di milanisti e juventini: ” In quegli anni il Milan vinse due Champions e un solo scudetto. Ma secondo lui gli arbitri ci favorivano. Rimpiangerò sempre che Gianni Letta rifiutò il ruolo di presidente FIGC a favore di Guido Rossi, che orientò l’indagine favorendo l’Inter”, oppure: “perché non gli chiedete della prescrizione?” e infine: “Certo che la percentuale di mitomani da quella parte dei Navigli è veramente altissima”.

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