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Morto Bobby Charlton, leggenda del Manchester United ed icona mondiale

Scompare ad 86 anni un gigante del football che in carriera ha vinto tutto ed ha insegnato a tutti: fu tra i superstiti della tragedia aerea di Monaco

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Lutto nel mondo del calcio. All’età di 86 anni, compiuti dieci giorni fa, l’11 ottobre, è morto Bobby Charlton, leggenda del Manchester United e icona mondiale del calcio. L’annuncio lo ha dato proprio il club inglese con un comunicato: “Il Manchester United è in lutto per la scomparsa di Sir Bobby Charlton, uno dei giocatori più grandi e amati della storia del nostro club. Sir Bobby è stato un eroe per milioni di persone, non solo a Manchester o nel Regno Unito, ma ovunque si giochi il calcio nel mondo. Era ammirato tanto per la sua sportività e integrità quanto per le sue eccezionali qualità di calciatore; Sir Bobby sarà sempre ricordato come un gigante del calcio”.

Charlton miracolato dopo schianto aereo a Monaco

La sua vita e la sua storia hanno un momento decisivo. È il 6 febbraio del 1958 quando il giovane Charlton, che all’epoca ha appena 21 anni, esce illeso da una terribile tragedia. Insieme alla squadra del Manchester decolla da Belgrado dove lo United ha pareggiato per 3 a 3 la partita di Coppa Campioni contro la Stella Rossa. Il volo fa scalo a Monaco per il rifornimento, ma dall’aeroporto bavarese non ripartirà più.

Al terzo tentativo di decollo, infatti, a causa della presenza di neve e ghiaccio sulla pista, l’aereo si schianta provocando la morte di 23 dei 44 passeggeri (otto calciatori, tre membri dello staff, otto giornalisti e altri quattro tra membri dell’equipaggio e altri passeggeri). Tra i sopravvissuti all’incidente, ci sono Bobby Charlton e l’allenatore Matt Busby.

Proprio il suo amico e manager Sir Matt Busby dipinse alla perfezione cosa è stato per i Red Devils e l’Inghilterra tutta Bobby Charlton: “Non è mai esistito un calciatore più popolare. Era così vicino alla perfezione, come uomo e come giocatore, che di più sarebbe stato impossibile“.

I Charlton, una famiglia di atleti

Questione di dna: fratello di Jack Charlton, anche lui calciatore e campione del mondo del 1966 con la nazionale inglese, e in seguito allenatore, anche gli zii di Bobby, ovvero George, Jack, Jim, Stan e Jackie Milburn furono tutti calciatori professionisti.

Bobby Charlton primo tuttocampista moderno

Che ruolo era Charlton? Un centrocampista offensivo ma non solo, lo si potrebbe definire un tuttocampista moderno. Bobby ha subito il fascino del Manchester United dalle giovanili nel 1954, passando poi per la prima squadra 2 anni più tardi. Nei suoi 15 anni di United vince 1 Coppa d’Inghilterra, 2 campionati e 1 Coppa dei Campioni, la prima assoluta da Capitano e leader indiscusso. Una finale leggendaria contro un altro mito del calcio internazionale, Eusebio, battutto, per l’occasione, con un perentorio 4-1 insieme al suo Benfica.

I numeri di Charlton

Non rendono giustizia i pur eclatanti numeri: 758 partite e 249 gol segnati allo UTD, Pallone d’oro vinto nel 1966, 3 campionati, una FA Cup, 4 Charity Shield e una Coppa dei Campioni, 106 i gettoni collezionati con la nazionale inglese, con 49 segnati, e un titolo Mondiale vinto nel 1966. Charlton era una leggenda anche per il suo fair-play, per la sua onestà in campo e fuori. E il mondo intero, in queste ore, gli sta rendendo omaggio da ogni angolo della terra.

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