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Morto ex arbitro Lanese, condannato e poi assolto per Calciopoli: a Napoli lo chiamavano il MiLanese

A 78 anni si è spento l'ex fischietto messinese. diresse 159 partite in A. Dall'accusa di frode sportiva fu assolto in secondo grado dalla Procura

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il mondo arbitrale piange la scomparsa di Tullio Lanese, morto a 79 anni. L’ex fischietto di Messina aveva ha diretto in carriera 356 partite, di cui 159 in Serie A, oltre a due finali di Coppa Italia: Roma-Sampdoria nel 1985/86 e Napoli-Sampdoria nel 1988/89. Dal 1986 al 1992 è stato arbitro internazionale, dirigendo anche tre incontri ai Mondiali di Italia ‘90: Brasile-Svezia, Corea del Sud-Uruguay nella fase a gironi e Camerun-Colombia agli ottavi di finale.

Lanese è stato anche designatore di C

Dopo aver appeso il fischietto al chiodo Lanese era rimasto nel mondo arbitrale ricoprendo il ruolo di designatore per la Serie C prima di diventare, fino al 2006, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), primo a essere eletto direttamente dalla categoria. Ha inoltre svolto l’incarico di osservatore Uefa.

In campo internazionale ha diretto anche cinque incontri della Coppa dei Campioni – tra cui la finalissima del 1991 tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia, a Bari – e sette gare di Coppa Uefa. A partire da Napoli-Inter di stasera e fino a lunedì tutti gli arbitri scenderanno in campo con la fascia nera di lutto al braccio in sua memoria.

Le polemiche col Napoli

Per anni a Napoli, nell’era d’oro di Maradona, non era un arbitro ben visto Lanese. Lo chiamavano il MiLanese. Clamoroso un errore pro-Milan nel 1990, a fine stagione, quando c’era il testa a testa tra gli azzurri e il Milan di Sacchi per lo scudetto. L’8 aprile del ’90 in Bologna-Milan all’81’ su un tiro sporco di Waas prova ad avventarsi il nuovo entrato Lorenzo Marronaro, Filippo Galli interviene in scivolata per agevolare il proprio portiere, la palla però sfugge a Pazzagli, toccato da Galli, per poi superare di almeno 20 centimetri la linea di porta. Poi lo stesso Pazzagli con una manata la tira fuori. L’arbitro Lanese non vede e non concede un gol che poteva essere decisivo per il tricolore che però fu vinto all’ultima giornata dal Napoli di Bigon.

Lo scandalo Calciopoli

Il nome di Lanese è entrato anche nello scandalo Calciopoli. Nell marzo del 200 Lanese, all’epoca presidente dell’Aia, venne raggiunto da avviso di garanzia e si autosospese. La Procura di Napoli chiese il rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata a forde sportiva e Lanese venne condannato in primo grado a 2 anni di reclusione con rito abbreviato per aver esercitato un’influenza tecnica e operativa sugli arbitri e sulle designazioni. La Corte d’Appello di Napoli nel dicembre 2012 ribaltò la sentenza di primo grado assolvendolo. inammissibile dalla Cassazione.

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