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Arbitri flop anche in Europa: l'ombra della Lega, lo sfogo di Caressa, il web sta con Ranieri

Gli errori di Siebert in Porto-Roma a coronamento di una settimana da dimenticare per i fischietti italiani ed europei, sui social è bufera

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

“Venite via, non dovete salutarlo, uscite, uscite”. Le urla di Ranieri dopo il fischio finale di Porto-Roma le hanno sentite tutti. E se anche un tecnico dall’aplomb inglese e maestro di fair-play perde la brocca per colpa degli arbitri vuol dire che il problema sta diventando sempre più serio. La condotta discutibile del tedesco Siebert in Europa League arriva dopo una settimana (solo a voler rimanere sui fatti recentissimi) di sviste arbitrali in serie in Italia come nelle coppe e il mondo del calcio lancia l’allarme.

Ranieri come Mourinho

E’ in buona compagnia Ranieri: prima di lui da Mourinho (che è stato il pioniere di tutti con i suoi reiterati – e forse anche per questo meno credibili – lamenti nei suoi anni in giallorosso) a Gasperini in Europa e da Ibrahinovic a Inzaghi in Italia il coro delle proteste era già diventato assordante.

Pesanti le accuse di sor Claudio: “Parlo con Rosetti, come fa a mandare ad Oporto un arbitro che in 22 partite la squadra in trasferta ha fatto solo nove pareggi. Un campo caldo e lei fa questa designazione? Non so perché. Per me stava aspettando che accadesse qualcosa in area per fargli vincere la partita, è chiaro e i ragazzi erano nervosi per questo. Non si può fare una cosa del genere. Ho detto ai ragazzi di non protestare mai, lui arbitra così, fa il suo lavoro ed è convinto di averlo fatto bene.

Mai una partita del genere, 8 ammoniti da parte nostra, un rosso, non lo so. Non si possono irretire gli avversari in questa maniera. Alla fine ho mandato via i giocatori. L’arbitro non meritava il loro saluto, su un campo internazionale una roba del genere…”. Poi il retropensiero che può costargli la squalifica: “C’è un mio amico che mi ha detto che Rosetti ha messo Taylor nella finale di due anni fa. Allora si capisce tutto”.

La Lega serie A unica a “gioire”

Il paradosso, ma anche il sospetto, è che possa esserci anche l’ombra della Lega di A alle spalle di tutto ciò. Solo due settimane fa l’ad De Siervo diceva: “La verità è che la Serie A perderà valore nel tempo se la Champions League e le coppe diventeranno più ricche. Paradossalmente chi fa il nostro lavoro, deve sperare che non ci sia il secondo posto nel ranking. Parlo dal lato economico, non sportivo. Più la Champions cresce, più crescono spettatori che in passato guardavano i campionati nazionali. Il miliardo in più che l’Uefa intende fare sarà drenato dai broadcaster dei campionati”.

“È un tema che tanti giornalisti non sottolineano: continuano a definire un grande successo la partecipazione di più squadre italiane alla Champions. È il contrario. Resta il giudizio meritorio verso la Uefa per il lavoro meritorio fatto sulla nuova Champions, che però sui campionati nazionali ha lo stesso effetto della Super League. E la Uefa può farlo perché ha un rapporto stretto con l’Eca, guidato sempre dalle solite 15 squadre”.

Il calo degli arbitri in Europa

Tra le tante verità c’è anche un dato incontrovertibile: in Italia come in Europa il livello medio della classe arbitrale si sta abbassando. L’unico top emerso di recente è Letexier, gli altri sono sempre gli stessi ed in discesa libera, da Oliver a Taylor. Non c’è ricambio generazionale e perfino un big come Turpin non sta attraversando un momento felice. L’altro aspetto è più generale e tocca anche il ruolo del Var, come sottolinea Fabio Caressa.

Lo sfogo di Caressa e l’intelligenza artificiale

Su Sky, dopo Porto-Roma, il giornalista si è lasciato andare ad un lungo sfogo, una filippica contro gli arbitri: “L’arbitro non può e non deve essere un protagonista. L’arbitro deve essere invisibile in campo, non deve essere un protagonista, quindi non deve avere degli atteggiamenti da protagonista! C’è troppa interpretazione. Il protocollo ormai in questo modo non ha più ragione di essere. O lo togliamo, il VAR, o facciamo un protocollo adeguato dopo sette anni.

Gli arbitri devono darci cose certe, non possono provare a prenderci in giro mostrandoci cose che non c’entrano niente l’una con l’altra. Perché in Italia è successo questo nelle ultime due domeniche, hanno messo insieme degli episodi che non avevano niente a che vedere l’uno con l’altro, cercando di convincerci che hanno ragione loro. Non avete ragione voi, abbiamo ragione noi che guardiamo le partite, perché se noi e gli allenatori non capiamo niente allora vuol dire che sbagliate.

E quindi facciano un passo indietro perché non sono loro i protagonisti del film. Basterebbe che il VAR non fosse più subordinato all’arbitro. Perché il VAR deve essere subordinato all’arbitro? Il protocollo va cambiato, è antico. Poi… gli arbitri lo sappiano… In America si stanno già provando gli arbitraggi con l’intelligenza artificiale”.

La rabbia dei tifosi sui social

Fioccano i commenti sui social: “Se anche un signore come Ranieri, una delle persone più corrette che sta ancora nel calcio, si lamenta degli arbitri, qualcuno deve farsi due domande sulla qualità di questi ultimi ” e poi: “continua in UEL la mafia Uefa con arbitraggi scandalosi contro le italiane in Europa. Dybala infortunato senza giallo un esempio. Ranieri davanti alle telecamere in post partita almeno é stato esplicito. che schifo” e ancora: “Ricordiamo a tutti chi è Roberto Rosetti, il designatore arbitrale UEFA, colui che ci ha mandato Anthony Taylor in finale di Europa League per rubarci il trofeo e ora Stieler. Ricordiamo cosa combinava quando arbitrava la Roma”.

C’è chi scrive: “Mò je daranno 1.000 giornate de squalifica, ma è giusto che si sappia che la colpa non è mai solo dei sicari, è soprattutto dei mandanti” e anche: “Ma se De Siervo stesso ha detto di preferire che l’Italia non abbia più posti Champions perché sminuisce il campionato…di cosa stiamo parlando? A quelli torna solo comodo che buttino fuori le italiane dall’Europa” e infine: “La differenza tra Ranieri e lo psicolabile di Setubal è che quest’ultimo protestava sempre e, di conseguenza, le volte in cui aveva effettivamente ragione non se lo filava nessuno. A livello di stile tra i due c’è un abisso”

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