Non ce l’ha fatta il piccolo Ronesio. Nella notte, dopo una lunga lotta contro una grave malattia, il giovane tifoso della Juventus è venuto a mancare. Otto anni, abitante di Monza, ma grandissimo tifoso bianconero, Ronesio era stato invitato dai due club in occasione della sfida all’U-Power Stadium dell’ultima stagione, vinta 2-1 dai bianconeri e in quella occasione aveva fatto il giro di campo ed era stato acclamato da entrambe le tifoserie.
- Il giro di campo del piccolo in Monza-Juve
- Il ricordo di Luca Caldirola
- Caldirola racconta la battaglia di Ronesio con la malattia
Il giro di campo del piccolo in Monza-Juve
Era il 1 dicembre del 2023 quando il piccolo Ronesio, cappellino del Monza in testa e sciarpa della Juventus al collo, era stato portato al centro del campo in occasione di Monza-Juventus e aveva ricevuto l’omaggio dalle due curve: “Ronesio benvenuto a Monza”, lo striscione della Curva Sud ‘Davide Pieri’ e “Ronesio juventino vero”, il messaggio lanciato dai supporter bianconeri. Nove mesi dopo la notizia della sua scomparsa, data da Luca Caldirola, testimonial dell’associazione benefica Insieme per Fily Onlus che sostiene la ricerca sull’osteosarcoma e contribuisce a regalare sorrisi ai bambini affetti da questa terribile malattia.
Il ricordo di Luca Caldirola
Nell’annunciare la scomparsa di Ronesio Caldirola scrive un post commovente: “Ronny lunedì vengo a trovarti “ così abbiamo concluso la nostra ultima videochiamata. Così dopo la partita prendiamo il treno io, Antonio e Davide. Firenze-Bologna, il mattino seguente verso Rimini. Dovevo vederti! Sapevo che era per l’ultima volta… ma dentro di me non volevo accettarlo o meglio, speravo ce ne fosse un’altra. Oggi arriva la notizia che mi ha spezzato il cuore e l’anima. Tu ci hai aspettato, hai lottato come un leone per farti salutare per l’ultima volta. Due ore continue dove non smettevi di giocare con le carte dei Pokèmon”.
Caldirola racconta la battaglia di Ronesio con la malattia
Il giocatore continua: “Eri distrutto eppure non mollavi, volevi continuare a giocare con noi. È arrivato il pranzo, non lo volevi. Dovevi continuare a spiegarci le differenze tra le carte che brillavano e quelle no. Ma io l’unica cosa che vedevo brillare erano i tuoi occhi, stanchi e tristi ma non smettevano di brillare. Eri felice perché eravamo lì al tuo fianco. E io in quel momento, ero la persona più felice del mondo. Ad un certo punto mi hai guardato e mi hai detto: “Luca puoi rimanere qui con me?” E lì ho capito che le tue forze stavano finendo, che in quel momento dove noi e la tua famiglia eravamo lì al tuo fianco, potevi anche smettere di lottare. Con un sorriso mi hai dato un forte abbraccio e poi con lo sguardo felice mi hai salutato dicendo “ciao Luca amico mio“.
“Ti ricorderò così Amico Mio, sorridente ed energico. Mi ricorderò per sempre il tuo giro di campo in Monza-Juve a saltare sotto la curva, i rigori negli spogliatoi a Szczęsny, la bellissima giornata passata a Monzello con tutti i giocatori e la tua esultanza ad ogni goal “SIUUUU “. L’energia con cui scartavi le carte dei pokèmon e mille altre cose… Grazie amico mio perché mi hai insegnato cosa vuol dire lottare, vivere, sorridere e amare. Tu sei un esempio per tutti e per me sarai per sempre il mio eroe! Ciao Ronny fai buon viaggio e salutaci Fily.
Sono sicuro che insieme guarderete le partite della Juventus. Ti voglio bene amico mio”