Ancora un lutto nel mondo del giornalismo: a pochi giorni dalla scomparsa di Bruno Pizzul e poche ore dopo la morte di Elio Corno è morto un altro volto della Rai di un tempo, Maurizio Romano, 86 anni, storica voce di 90esimo minuto e cantore del Napoli degli anni d’oro anche se in carriera aveva seguito soprattutto l’Avellino e le altre squadre campane come Casertana e Salernitana.
- Romano era il gentleman di 90esimo minuto
- Lo stile british come marchio di fabbrica
- La carriera di Maurizio Romano
Romano era il gentleman di 90esimo minuto
Giacca beige a righe nere e cravatta rossa, la erre moscia come marchio di fabbrica, la signorilità innata, Maurizio Romano si distingueva nel teatrino del grande burattinaio Paolo Valenti. a 90esimo minuto. Tra le tante maschere indossate dai colleghi – da Necco a Vasino, da Carino a Marcello Giannini – Romano era sempre se stesso, autorevole, rigoroso, senza dar spazio a sketch macchiettistici. Le sue cronache erano asciutte ma precise e puntuali.
Lo stile british come marchio di fabbrica
Il suo stile british ne faceva un gentleman del giornalismo. Lui stesso amava scherzarci. Nelle rare volte in cui si presentava anche a Soccavo agli allenamenti del Napoli sottolineava – sorridendo – che amava scomodarsi solo per eventi importanti: “E’ in questi casi che vedete i Romano, i Kuhne“, alludendo al collega della redazione napoletana della Rai compagno di tante avventure.
La carriera di Maurizio Romano
Esordì nel giornalismo da giovane nello storico quotidiano napoletano “Roma” (“Maurizio era l’anima del “Roma sportivo del lunedì”, capace di raccontare con eleganza e competenza le vicende del Napoli di Achille Lauro prima e di Corrado Ferlaino successivamente”, ha ricordato il direttore Antonio Sasso) per poi passare alla Rai, che in pochi giorni è stata colpita da due gravi lutti.
Per le varie testate (Tgr, Raisport, Rai2) Romano seguì le squadre campane ed oltre al Napoli degli scudetti di Maradona fu inviato di 90esimo minuto per le gesta dell’Avellino in serie A, alternandosi con il collega Luigi Necco, tra una danza attorno alla bandierina di Juary e una prodezza di Tacconi.
E’ stato anche presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine e ha fondato e diretto la rivista Supersport 2000 dove si è tolto la soddisfazione di lavorare spalla a spalla con la figlia Manuela cui aveva trasmesso la passione del giornalismo.
Tanti i messaggi di vicinanza e cordoglio arrivati alla moglie Gisella, ai figli Emanuela e Andrea, e ai nipoti, dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ai colleghi fino ai tifosi: domani mattina l’ultimo saluto alle 10,30 nella chiesa Santa Maria della Consolazione a Villanova.
