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Ganna, tra Sanremo e Roubaix nasce un campione? Il parere di Bettini, Moser e Tafi

Moser: "Alla Roubaix può sfruttare questo fondo", Bettini: "Fisicamente ricorda Boonen, ieri ha risposto a Pogacar".

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Filippo Ganna è stato finora un forziere per il ciclismo azzurro: sono ben 13 le medaglie d’oro che il 27enne di Verbania ha messo al collo tra Olimpiadi (1), Europei (4) e Mondiali (8), ma la prova di ieri alla Milano-Sanremo è il trampolino di lancio verso altre classiche ad alto livello, su tutte la Parigi-Roubaix in programma tra tre settimane. Ex che sanno come si fa a vincere le ‘Classiche Monumento’, Bettini, Moser e Tafi, incoronano a ‘La Gazzetta Sportiva’ Ganna come punta del movimento non solo in pista e a cronometro.

Ganna, il paragone di Paolo Bettini

Paolo Bettini, che oltre a due Mondiali e all’Olimpiade di Atene ha messo nel carniere la Milano-Sanremo 2003 e altre 4 ‘Classiche Monumento’, ammette di essere rimasto sorpreso: “Chi si sarebbe aspettato rispondesse in prima persona al Pogacar della Parigi-Nizza? Credevo facesse l”elastico’ dietro Van Aert. Gli dico di crederci e di pensare in grande, è il solo italiano che lo può fare: arriva in una grande condizione fisica e mentale alla Parigi-Roubaix, una corsa che si addice alle sue caratteristiche. Fatte le proporzioni, mi ricorda Tom Boonen: il belga era più velocista, ma Filippo in futuro potrà puntare anche al Giro delle Fiandre”.

Ganna, la cabala di Francesco Moser

Francesco Moser, che condivide con Filippo Ganna il Record dell’Ora, ha vinto la Milano-Sanremo 1984 e centrato uno storico tris alla Parigi-Roubaix: “Anch’io sono arrivato secondo alla Sanremo, la vinsi nove anni dopo aver perso in volata da Merckx, mi auguro lui ci riesca in meno tempo. Filippo può vincere la Roubaix, arriva da una prestazione importante: anche due anni fa era andato molto bene sul Poggio, ma aveva lavorato per la squadra. Ha dimostrato di poter essere un capitano e di avere il fondo, perché Cipressa e Poggio non sono lo Stelvio, ma arrivano dopo 250 km e questa condizione la manterrà alla Roubaix: su quelle pietre dure serve fortuna, ma le ha nelle sue corde, avendola già vinta tra i dilettanti”.

Ganna, la tattica di Andrea Tafi

Andrea Tafi, che è il solo azzurro vittorioso alla Parigi-Roubaix (1999) e al Giro delle Fiandre (2004), regala un consiglio a Filippo Ganna: “Con lui l’Italia si è desta, ma la Roubaix si deve ‘sentire’. E’ una classica che non s’improvvisa, in quella giornata hai al massimo a disposizione un paio di cartucce: deve affrontare i primi km in asfalto tranquillamente, rimanere davanti nei primi 2-3 tratti di pavè e vedere se ha la gamba. E’ una gara imprevedibile: campioni l’hanno inseguita una carriera arrivando ad odiarla, Sonny Colbrelli l’ha conquistata al primo tentativo”.

Ganna, l’orgoglio del CT Bennati

A tirare le fila di pronostici e suggerimenti è l’addetto ai lavori più interessato, il CT dell’Italia Daniele Bennati, che non potrà però sfruttare il ‘motore’ di Filippo Ganna al Mondiale di Glasgow il 6 agosto: “Filippo voleva un salto di qualità nelle classiche e si è messo in cammino nella maniera migliore, il fatto che all’arrivo provasse rabbia è un’ottima indicazione, alla Parigi-Roubaix avrà il dente avvelenato e sarà così ancora più determinato. Il risultato di ieri è prezioso per il movimento, lo ringrazio: spero che l’UCI ci dia una mano in futuro per i calendari, in modo da poter partecipare a più di una disciplina in una stessa rassegna iridata, od olimpica”.

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