Il fine settimana dell’inedito (per la MotoGP, essendo una novità assoluta per il calendario della serie) GP d’India comincia con il programma delle sessioni di prove libere. Sul circuito di Buddh si è cominciato di buon’ora con le FP1 seguite qualche ora dopo dalle P che determinano l’accesso dei migliori dieci alla Q2, adombrate da uno slittamento di 45 minuti sul programma originario che potrebbe riguardare una clamorosa protesta da parte dei commissari di gara, come vedremo.
- GP India, FP1: Martin parte subito forte, per poi cedere a Bezzecchi
- Sul podio Marquez e Binder, fuori dalla top ten Bagnaia
- Cadute e problemi: a terra diversi piloti, in difficoltà Quartararo
- Il caso delle libere pre-qualifica: una protesta dei commissari di gara fa slittare le P
- Le pre-qualifiche (P): Marini autore del miglior tempo, sessione chiusa in anticipo
GP India, FP1: Martin parte subito forte, per poi cedere a Bezzecchi
Iniziale mattatore di queste prime prove libere è stato Jorge Martin. Il vincitore del precedente appuntamento di San Marino sin dall’inizio ha stampato i migliori tempi esordendo con un 1:50.130, per poi migliorarsi progressivamente, almeno sino a quando i piloti sono scesi in pista con gomme nuove, abbassando quindi i riscontri cronometrici.
Ed è allora che l’alfiere di Pramac ha ceduto il posto a Marco Bezzecchi, che sul finire delle FP1 si posiziona al primo posto con 1:45.990. Il pilota del team Mooney VR46 si sta lasciando alle spalle l’ematoma osseo rimediato a Barcellona, confermando almeno per stamane un buon feeling anche con una pista che, dopo i timori della vigilia, di primo acchito è piaciuta ai piloti.
Sul podio Marquez e Binder, fuori dalla top ten Bagnaia
Dietro a Bezzecchi, che ha corso con la soft davanti e la media dietro, due rivali con entrambe le medie: secondo posto a 139 millesimi di distacco per Marc Marquez (nonostante durante la sessione sia anche andato lungo), mentre al terzo si piazza Brad Binder a 320 millesimi.
Spulciando la lista dei tempi, notiamo che Martin alla fine cede all’ottavo posto con 620 millesimi di ritardo dalla vetta, mentre qualche gradino sopra, al settimo, troviamo il compagno di squadra di Bezzecchi Luca Marini, con un gap di 619. Carte ancora coperte per Francesco Bagnaia, che sulla sua Ducati conclude quindicesimo a un secondo dall’altra Desmosedici di Bezzecchi.
Cadute e problemi: a terra diversi piloti, in difficoltà Quartararo
Sulla pista di Buddh non sono poi mancate le cadute, con protagonisti loro malgrado Binder, Pirro, Takaaki Nagakami e Pol Espargarò, quest’ultimo finito a terra due volte. In particolare, i piloti hanno avuto qualche difficoltà nella staccata in curva-1.
Infine, piove sul bagnato in casa Yamaha, con Fabio Quartararo (i cui rapporti con la scuderia sono ormai platealmente tesi) alle prese per due volte con un problema tecnico alla sua M1. Concluderà 19esimo.
Non sono scesi in pista, per la cronaca, Enea Bastianini, ancora convalescente dall’incidente di Barcellona (al suo posto sempre Michele Pirro) ed Alex Rins, a sua volta alle prese con l’infortunio patito al Mugello e che in India e nel prossimo appuntamento in Giappone viene sostituito da Stefan Bradl.
Questa la lista dei tempi dei migliori quindici delle FP1:
1 Bezzecchi 1:45.990
2 M. Marquez +0.139
3 Binder +0.320
4 Fernandez +0.381
5 Viñales +0.488
6 Zarco +0.586
7 Marini +0.619
8 Martin +0.620
9 Di Giannantonio +0.788
10 Mir +0.815
11 Fernandez +0.837
12 Nakagami +0.976
13 Espargaro +0.984
14 A.Marquez+1.027
15 Bagnaia+1.060
Il caso delle libere pre-qualifica: una protesta dei commissari di gara fa slittare le P
Le seconde libere, in questo caso le cosiddette P che fungono da pre-qualifica, hanno subito uno slittamento rispetto all’orario previsto per quello che inizialmente era stato descritto come “problema logistico”, legato alle condizioni della pista.
Come riporta il sito The Race in realtà pare sia stata messa in piedi una protesta da parte di commissari di pista, giacché alcuni di essi hanno lamentato l’assenza di acqua potabile, in condizioni climatiche con temperature superiori ai 35° e umidità insostenibile.
Il casus belli è esploso, a quanto pare, in occasione della seconda sessione di prove libere della Moto3, comportando uno slittamento alle ore 12:45 (italiane) del programma della MotoGP. E a tal proposito, si è pure vociferato di una riunione dei piloti stamane durante la pausa pranzo tra la FP1 e la P: al momento non si conoscono altri dettagli al riguardo.
Le pre-qualifiche (P): Marini autore del miglior tempo, sessione chiusa in anticipo
Ma veniamo alla pista con una sessione che, come la precedente, è stata insolitamente lunga (70 minuti) per consentire ai piloti di poter prendere confidenza con un circuito per loro inedito. Tra i momenti che hanno segnato le P, Aleix Espargarò che dopo aver stampato il miglior tempo nei primi dieci minuti di avvio (con un riscontro di 1:46.387) finisce lungo in curva 1 restando impantanato nella ghiaia a bordo pista, tanto da aver avuto bisogno dell’aiuto dei commissari di percorso per liberare la propria Aprilia.
Ad andare lungo anche Luca Marini, autore comunque di un’ottima velocità già dalle prime fasi della sessione alle spalle di un Martin anche in queste prove arrembante e protagonista, inizialmente, dei migliori tempi.
Verso l’ultimo quarto d’ora delle P è poi balzato in testa Bezzecchi, con una top ten racchiusa in due decimi. Inizialmente dalle preziose prime dieci posizioni Pecco Bagnaia, in difficoltà con le proprie gomme: chiuderà alla fine settimo, in una sessione terminata con leggero anticipo per la caduta (di nuovo) di Nakagami.
Il giapponese di Honda LCR determina così suo malgrado lo sventolamento della bandiera gialla, chiudendo così una classifica dove svetta un ottimo Luca Marini, che sulla sua Ducati riesce a spodestare Martin (che aveva provato a mantenere una leadership appena conquistata) grazie ad un tempo pari a 1:44.782, 8 millesimi meglio dello spagnolo e 51 su Espargarò, terzo.
Accedono alla Q2 anche Marc Marquez, Bezzecchi, Maverick Vinales e il citato Pecco, a 498 millesimi dalla vetta. Ottavo Quartararo, seguito poi da Johann Zarco e infine Joan Mir.