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MotoGP, Marquez e Martin dicono no a Valencia. Da Sepang a Barcellona le alternative per la gara che vale il Mondiale

L’alluvione che ha messo in ginocchio Valencia e la Comunidad Valenciana potrebbe avere effetti anche sull’ultimo GP della stagione che potrebbe decidere la corsa mondiale tra Bagnaia e Martin

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

In palio c’è ben più di una gara. La tragedia che ha colpito Valencia ed altre aree della Spagna ha assunto proporzioni enormi e lo sport per una volta dovrebbe passare in secondo piano. E’ questo anche il pensiero di uno dei veterani della MotoGP che alla vigilia del GP della Malesia prende una posizione molto precisa su quello che dovrebbe avvenire.

Marquez netto: “Sbagliato correre a Valencia”

Sulla questione Valencia prende una posizione netta il pilota spagnolo, Marc Marquez: “Sarebbe un errore parlare del GP di Valencia quando abbiamo perso vite umane e ci sono persone senza casa. Le altre cose come gli eventi sportivi devono passare in secondo piano. Dal punto di vista etico sarebbe sbagliato correre il GP”.

Per i piloti spagnoli impegnati a Sepang ci sono le immagini che arrivano dai media a raccontare la tragedia: “Sono immagini terrificanti, Simo lontani però stiamo cercando di seguire quello che sta avvenendo e fa male vedere tante persone in questa condizioni. Abbiamo perso delle vite, abbiamo perso case, in questo momento tutta l’attenzione deve essere riservata per i soccorsi. Ovviamente come pilota spagnolo mi piace correre in Spagna, su uno dei circuito che amo di più. Ma ora bisogna aiutare le persone come prima cosa”.

Il GP per raccogliere soldi

C’è una sola opportunità che Marc Marquez prenderebbe in considerazione per correre il GP ed è quella di devolvere gli incassi proprio per aiutare le famiglie colpite da DANA: “Sarebbe l’unica opzione in cui avrebbe senso disputare il GP – continua lo spagnolo – Per me se ci fosse la possibilità di raccogliere tanti soldi per le famiglie avrebbe un senso. Ma qui non parliamo solo di soldi ma anche di risorse e di tempo. In questo momento tutto dovrebbe concentrarsi sulle famiglie che hanno sofferto da questa tragedia”.

Martin: “Meglio correre altrove”

Sulla stessa linea di pensiero anche Jorge Martin, lo spagnolo in corsa per il titolo Mondiale che più che sull’aspetto etico parla di situazioni logistiche: “Innanzitutto voglio esprimere il mio pensiero e il mio cordoglio per la popolazione valeriana. Correre a Valencia sarà difficile anche se il circuito è a posto. Credo che la scelta migliore sia quella di correre su un altro circuito”.

Le alternative a Valencia: dal Sepang bis a Barcellona

Sono ore frenetiche nel mondo della MotoGP, un gran premio ha una macchina organizzativa molto importante e spostare la sede di una gara è decisamente complicato. Il circuito di Valencia non è stato colpito direttamente dalle pioggia ma le strade intorno sono state danneggiate e c’è da considerare la “questione etica” sollevata proprio da Marquez. Per questo motivo si comincia a pensare a una possibile alternativa. La prima ipotesi è quella di un bis a Sepang, con l’unico problema rappresentato dal fatto che neppure Michelin né Pirelli hanno portato in Malesia gomme sufficienti per un secondo GP e quindi ci vorrebbero almeno 10 giorni di tempo per riuscire a organizzare.

L’altra opzione è rappresentata dal Qatar dove però si potrebbe correre soltanto a fine novembre, o addirittura nei primi giorni di dicembre. Rimanendo in Spagna non è disponibile il circuito di Jerez dove in quel fine settimana è in programma un’altra gara mentre rimangono aperte le possibilità sia di Barcellona che di Portimao. Una scelta decisamente importante per un GP che potrebbe decidere la corsa mondiale tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin.

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