I test di Valencia sono stati attraversati anche da questa inaspettata e pericolosa emozione, vissuta in diretta. Nella seconda giornata dei test collettivi di MotoGP, Andrea Iannone ha affrontato forse uno dei momenti peggiori della sua carriera: il motore della sua RS-GP è esploso sul rettilineo di partenza, quando era lanciato ad oltre 300 km/h a cui è seguito anche un principio d’incendio a rendere più pericolosa la situazione già estremamente in bilico.
Paura e timore per il pilota di Vasto, che non ha nascosto la sua rabbia quando ha fatto ritorno ai box, con le telecamere della diretta televisiva che hanno intercettato le frasi pronunciate dal pilota in una fase di grande concitazione: “M’ammazzo contro il muro a 300 all’ora, è dieci volte che lo dico che la moto non va!”.
Una esplosione comprensibile, vista la scena, e che ha lasciato il posto alle consuete dichiarazioni di rito nelle successive risposte: “Mi sono spaventato tanto, perché è successo sul rettilineo e la moto si è incendiata. Sentivo molto caldo ai piedi e l’olio è arrivato anche sulla leva del freno. Sul momento ti arrabbi, ma credo che sia normale”.
Iannone ha spiegato che quanto avvenuto andava anche ricondotto a una sorta di esperimento della scuderia: “Abbiamo provato delle soluzioni diverse perché vogliamo trovare qualche cavallo in più. Sappiamo che dobbiamo migliorare e ieri sera abbiamo individuato delle cose molto interessanti”.
“Romano (Albesiano) sotto questo aspetto è una persona molto coraggiosa, perché magari non avremmo dovuto rischiare oggi questa situazione, ma ci ha portato a trovare qualcosa. Diciamo che è andata male in un modo e bene in un altro, perché è stata una situazione pericolosa e ovviamente ti spaventi” ha aggiunto.
“Non siamo abituati ad utilizzare un regime di rotazione alto – ha concluso sull’argomento – come quello di stamattina. Abbiamo provato una situazione estrema, perché abbiamo capito che i nostri avversari usano dei cambi molto più corti e di conseguenza dei giri motore molto più alti. La nostra moto invece non era mai andata così in alto: abbiamo provato e c’era questo rischio”.