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Juventus, Motta: la risposta rabbiosa, i rapporti coi giocatori e alla domanda sullo scudetto spiazza tutti

L'allenatore della Juve parla del suo rapporto con il gruppo e con la dirigenza. Poi non definisce nessun obiettivo: solo la prossima partita

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Thiago Motta analizza presente, passato e futuro della sua Juventus. Dal rapporto con i giocatori definito forte a quello altrettanto solido con la società. Con una sola macchia nella sua gestione che è l’Empoli di Coppa Italia. Per il resto, secondo il tecnico italo-brasiliano l’atteggiamento della squadra non è mai mancato. Secco rifiuto anche a chi parla dell’assenza di leader con Locatelli definito capitano. Un solo obiettivo: il Verona.

Cosa ha lasciato l’Empoli

Il day after Empoli è stato duro per la Juventus. Thiago Motta non lo nasconde: “Sono stati giorni non facili. Perdere una partita come l’abbiamo persa noi non è facile da gestire. Ma abbiamo il dovere di pensare alla prossima partita per affrontarla al massimo. Con il Verona sappiamo che è complicata ma abbiamo energia e voglia di trasformare questa rabbia per prendere i 3 punti. Quarto posto? Scendiamo in campo solo per fare una grande prestazione. In questo momento ancora di più. Mancano 12 partite, facciamo il massimo“.

Il peccato e la vergogna: Motta spiega

Si torna a parlare di vergogna, termine forte utilizzato da Motta dopo la Coppa Italia. “Voglio bene ai miei giocatori, li conosco. Abbiamo sbagliato qualcosa che non potevamo sbagliare. Nelle altre non è mai venuto a mancare l’impegno, stavolta sì e per questo ero arrabbiato. L’atteggiamento specialmente nel primo tempo non è stato buono, c’è stato un confronto costruttivo sapendo che non possiamo ripetere più prestazioni del genere“.

Il rapporto con i giocatori da allenatore-papà

Sulla fiducia della società e dei giocatori Motta si è limitato a rispondere sì, la sente. L’argomento non lo coinvolge particolarmente preferendo puntare sull’attualità e sul Verona. Sul suo ruolo da allenatore l’italo-brasiliano spiega: “Se avessi dei figli vorrei un padre come me, onesto che parla e spiega ogni decisione. Anche a chi non gioca io spiego sempre tutto. Chi dice altro dice bugie: il rapporto con i giocatori è fantastico“.

I leader e l’assenza di un vero capitano: “Di leader qui ce ne sono tanti. Il capitano è Locatelli. Il nostro rapporto è stato ottimo, anche con lo staff medico oltre con quello tecnico. Tutto l’ambiente è unito. Quando i risultati non rispettano le aspettative ci sono le critiche e vanno accettate. In tante partite abbiamo fatto meglio dell’avversario e non abbiamo vinto. A volte dico cose che non vi piacciono ma sono sempre onesto“.

Il momento no di Koopmeiners

Si parla anche di singoli: “Koopmeiners ha fatto partite di alto livello. Magari si vedono altre cose come gol e assist, io però giudico altre cose. Veniamo da una sconfitta in Coppa Italia pesante, non solo lui ma tutta la squadra non ha fatto bene. Non ho nessun dubbio su questo giocatore che ci sta dando tanto e tanto darà anche in futuro. Non è al suo massimo livello, lo sappiamo tutti ma ha la qualità per arrivare dove vuole“. Quando arriva la domanda se crede anche allo scudetto il tecnico si limita a guardare l’interlocutore ma non risponde.

Su Thuram raramente inserito nelle formazioni iniziali poi sbotta: “Non sono un incompetente. Sto da tanti anni nel calcio, faccio le scelte per ottenere il meglio della squadra. Il giocatore ha sempre rispettato l’allenatore che sono io e i suoi compagni. Ha dato tanto sia quando è partito dal primo minuto che quando è subentrato a gara in corso. Può migliorare tantissimo, è ancora giovane“.

Sulle scelte per domani annunciata la convocazione di Kalulu, recuperato pienamente dall’infortunio ma anche l’assenza di Chico Conceicao.

La contestazione dei tifosi e l’ambiente di domani

Sulla contestazione dei tifosi ammette: “La loro delusione è anche la nostra. La loro rabbia è anche la nostra. Domani dobbiamo trasformare tutto in energia positiva. Dare il nostro massimo per ottenere la vittoria. Tutte le partite sono complicate, l’Hellas è una buona squadra e se l’ambiente sarà ostile sarà ancora più complicato. Ma dobbiamo portare il risultato dalla nostra parte“.

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