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Mourinho contro tutti, da Barella agli arbitri: addio vicino, due big su di lui

Il tecnico della Roma dopo la sconfitta con l'Inter si scaglia contro Ulivieri: si aspetta una chiamata dai Friedkin, ma Real Madrid e Psg pensano a lui per il futuro

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Che il rapporto tra Josè Mourinho e gli arbitri sia sempre stato tormentato, è cosa arcinota ai più. Quello che fa specie, di recente, è che il tono ed il raggio delle invettive targate Special One si stia ampliando sempre di più. Uno stato di nervosismo latente, quando non evidente, che potrebbe far malignare. Vero che Mou è un maestro della comunicazione, ma il giochetto di spostare l’attenzione su se stesso per proteggere la squadra è ormai sin troppo noto, e non può funzionare ancora. Il portoghese è nervoso, molto nervoso, forse troppo: addio in vista? La domanda nasce palesemente spontanea.

Mourinho e Ulivieri, frecciate contro

Gli ultimi episodi sono arrivati durante e dopo Roma-Inter, partita vinta 2-0 dai nerazzurri. Il tecnico della Roma ha lanciato una frecciata diretta con ogni probabilità al presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, che in settimana si era schierato contro le dichiarazioni sull’arbitro Chiffi rilasciate dallo Special One dopo la trasferta di Monza. “Le dichiarazioni di José Mourinho sono gravi e inaccettabili. – aveva scritto Ulivieri in un comunicato – In particolare ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale, giustificando una scelta da lui definita difensiva, prefigura, anche come sola ipotesi, un’azione che mina alle fondamenta l’intero sistema, in una sorta di tutti contro tutti.”

A Mourinho controreplica Ulivieri

Oggi è arrivata anche la controrisposta di Ulivieri che ironicamente gli ha dato ragione (“Sì siamo fatti di pasta diversa ma non me ne rallegrerei”).

Mourinho se la prende con Barella

Dopo la partita, Mou però non si è fermato: “La critica più forte che ho ricevuto è stata la mia gioia più grande, perché è stata fatta da una persona con tre anni di squalifica per scommesse – spiega lo Special One – solo in Italia una persona così può avere una posizione istituzionale importante, essere criticato da uno così mi dà gioia, perché mi dà la certezza che sono di un pianeta diverso”. Un riferimento alle “italiche cose” già scappato nel commentare la restituzione dei 15 punti alla Juventus: al terzo, sarà certezza. Mou vuole andar via. E durante la partita di ieri, non si è fatto mancare un battibecco con Nicolò Barella: “Siete sempre per terra”, ha detto all’indirizzo del centrocampista.

Mourinho, futuro in bilico

Un quadro di nervosismo, che si inserisce in una cornice in cui il rapporto tra Mou e il club non sarebbe ai massimi: il tecnico probabilmente si aspettava una proposta di rinnovo dopo la finale di Tirana. L’offerta dei Friedkin non è ancora arrivata, e il mister nel corso della stagione ha chiesto pubblicamente un incontro. Inoltre, le parole sui limiti della società nella forza di mettere un veto a certi arbitri e sulle capacità di regalargli una rosa all’altezza, non sono passate inosservate. A ciò si aggiunga che due big europee starebbero pensando a lui: in primis il Real Madrid, che lo ha messo nella rosa dei papabili dell’eventuale dopo Ancelotti. Senza dimenticare il Psg, che lo considera il più serio candidato del dopo Galtier. Due richiami forti, che senza un chiarimento con i Friedkin, potrebbero portarlo lontano da Roma.

Mourinho contro tutti, da Barella agli arbitri: addio vicino, due big su di lui Fonte: Getty Images

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