Il dibattito sulla necessità di chiudere del tutto il calcio (e non solo le porte degli stadi) resta d’attualità: se la serie A – dopo il decreto governativo – è stata costretta a fermarsi almeno fino al 3 aprile, per il momento vanno avanti le coppe europee e ieri l’Atalanta ha dato una prova di forza e spettacolo segnando 4 gol al Valencia anche a casa loro e conquistando i quarti di Champions League.
AMMIRAZIONE – Una partita che ha esaltato anche uno juventino come Giampiero Mughini. Con una lettera a Dagospia il giornalista-tifoso ha lodato la Gasperini-band facendo capire chiaramente anche il suo pensiero sull’opportunità di continuare a giocare.
IL DONO – Per Mughini “dopo i 90 bellissimi minuti di Juve-Inter di domenica sera i magnifici 90 minuti di Valencia-Atalanta smentiscono le jettatorie analisi dei babbei che vorrebbero il calcio morto e sepolto in onore della tragedia che stiamo vivendo, e come se invece quei 90 minuti non fossero un dono del cielo in giornate talmente amare e segregate”.
ORGOGLIO – Il giornalista è in estasi e parla di orgoglio dello sport italiano: “Sono andati in campo per giocare a pallone e solo per quello, altro che contenere i danni come facevano un tempo le squadre italiane che giocavano in trasferta”.
CAPPELLO – Inevitabile l’elogio di Ilicic ma Mughini accomuna tutti nei complimenti scrivendo: “Tutti tutti tutti gli atalantini giocavano la palla per farne qualcosa che facesse male agli avversari. Cappello, amici bergamaschi. Cappello, Gian Piero Gasperini. Cappello, il calcio che ci allevia la quarantena che stiamo vivendo e che dobbiamo vivere ancora non so quanto”.