Sono tanti i pretendenti alla panchina del Napoli. Il rapporto tra Gattuso e De Laurentiis sembra destinato a concludersi al termine della stagione, comunque vada a finire l’assalto dei partenopei alla zona Champions, e per la successione dell’ex milanista sono previsti un piano A e un piano B.
Napoli, piano A e piano B
Il progetto più ambizioso è legato alla qualificazione in Champions, che consentirebbe al club azzurro non solo di trattenere molti dei suoi pezzi pregiati ma anche di ingaggiare un profilo di allenatore più adatto alla dimensione internazionale. I nomi? Da Allegri a Spalletti, da Inzaghi a Fonseca, anche se sullo sfondo aleggia sempre il fantasma di Sarri, che molti tifosi – e forse lo stesso De Laurentiis – rivedrebbero volentieri sulla panchina del Napoli. Discorso diverso in caso di mancato piazzamento tra le prime quattro. Senza Champions sarebbe necessario qualche taglio (Koulibaly e Fabian i maggiori indiziati, ma è in ballo pure il rinnovo di Insigne) e il nuovo allenatore potrebbe essere un giovane, o comunque un emergente. Tre i nomi più in voga: Italiano, De Zerbi e Juric.
Napoli, gli indizi di mercato
Proprio le quotazioni dell’attuale tecnico del Verona sono in vertiginosa ascesa, dopo che gli ultimi rumors di mercato segnalano il Napoli sulle tracce di un altro suo pupillo. Anche il club di De Laurentiis, infatti, si sarebbe iscritto all’asta per Barak, uno dei calciatori dal rendimento più affidabile dell’Hellas. Duttile, polivalente, in grado di giocare tra centrocampo e attacco, il talentuoso ceco sarebbe solo l’ultimo di una serie di acquisti dagli scaligeri. L’estate scorsa il Napoli ha comprato il difensore Rrahmani, per giugno ha già opzionato la stellina Zaccagni. Tutti segnali, possibili indizi di una strada in qualche modo tracciata per l’avvento di Juric.
Juric al Napoli? Tifosi scettici
“Juric per quanto mi riguarda è l’ultimo della lista, il meno del meno. Se proprio non dovesse essere Champions punterei su un costruttore di gioco come Italiano o De Zerbi, non su un distruttore del gioco altrui come lui”, sentenzia un tifoso preoccupato. “La versione meno riuscita di Gasperini. Non ha mai allenato una grande e appena ha avvertito un po’ più di pressione, come al Genoa, ha rischiato grosso”, è un altro commento poco entusiasta. Ma c’è chi approverebbe l’avvento di Juric in riva al Golfo: “A Verona ha costruito una realtà solida senza grossi investimenti. Merita un’opportunità in una grande piazza, ha il carattere per plasmare un gruppo di successo”.