Proprio mentre il suo Napoli brilla in campionato e in Champions League, Aurelio De Laurentiis si trova coinvolto in un’inchiesta giudiziaria riguardante degli affari di calciomercato risalenti a qualche anno fa.
- Napoli, De Laurentiis accusato di false fatturazioni
- Napoli, De Laurentiis e l’operazione Calaiò
- False fatturazioni, con De Laurentiis indagati Galliani, Percassi e Moggi jr
Napoli, De Laurentiis accusato di false fatturazioni
A lanciare la notizia è stata l’edizione napoletana di Repubblica che spiega come nell’elenco degli indagati accanto al nome di De Laurentiis appaiano anche quelli di altri personaggi del mondo del calcio, tutti coinvolti in false fatturazioni nella gestione dei rapporti tra club e procuratori nel periodo che va dal 2009 al 2014. Ma andiamo con ordine.
Napoli, De Laurentiis e l’operazione Calaiò
De Laurentiis è accusato di aver emesso una fattura falsa che gli avrebbe permesso di evadere 8mila euro di IVA relativa all’acquisto di Emanuele Calaiò, attaccante che il Napoli prelevò dal Siena nel 2013 (a otto anni di distanza dal primo trasferimento del giocatore in azzurro). Per questo illecito, la Procura ha chiesto un anno di reclusione.
Secondo gli inquirenti, al momento dell’affare l’agente di Calaiò figurava nella veste di consulente della società, apparendo così ai fini fiscali un collaboratore del Napoli e non del calciatore: un escamotage che avrebbe consentito a De Laurentiis di dedurre i costi e detrarre l’IVA.
Quando gli fu comunicato di essere oggetto di indagine, De Laurentiis bollò l’inchiesta come “fuffa”. Ora, invece, non ha ancora commentato la pena richiesta da parte dei magistrati.
False fatturazioni, con De Laurentiis indagati Galliani, Percassi e Moggi jr
Le indagini, però, non riguardano soltanto il presidente del Napoli. Secondo quanto riportato da Repubblica la stessa inchiesta ha coinvolto altri dirigenti sportivi come Adriano Galliani e i Percassi, la famiglia a cui fa capo l’Atalanta, e agenti come Alessandro Moggi, figlio di Luciano, per il quale è stata chiesta la pena più severa: due anni e 8 mesi di reclusione.
Per altri presidenti, invece, la Procura ha chiesto l’assoluzione: si tratta di Claudio Lotito, numero uno della Lazio, e Andrea Della Valle, ex presidente della Fiorentina. Nessuno dei calciatori citati nelle indagini – compreso Calaiò – è accusato di aver commesso reati. Secondo il quotidiano, la sentenza dovrebbe arrivare il 2 febbraio.