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Napoli, Mazzarri torna in panchina: dagli alibi agli show in panchina, perché è un tecnico cult

L’allenatore toscano ha raggiunto risultati straordinari in carriera, ma è famoso anche per le giustificazioni impossibili alle sconfitte delle sue squadre e i siparietti a bordocampo  

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

La carriera di Walter Mazzarri è ricca di imprese straordinarie, dalla salvezza ottenuta con la Reggina partendo da -15 ai risultati centrati con il Napoli “dei tre tenori”, trasformato in una grande del campionato nonché presenza fissa in Europa. Eppure del tecnico toscano, tornato ieri a essere l’allenatore degli azzurri, si ricordano soprattutto i fantasiosi alibi accampati nelle interviste seguite a una sconfitta, oppure i singolari show a bordocampo, in preda alla tensione – la suo vera grande nemica – e alla furia della gara, spesso trasformati in gif dagli utenti dei social. Qui ripercorriamo alcuni degli episodi che hanno contribuito a rendere Mazzarri un tecnico cult.

Mazzarri e l’orologio nel linguaggio del web

A proposito di gif, la più celebre è sicuramente quella dell’orologio: in qualunque chat di messaggistica o bacheca social è possibile imbattersi nell’immagine di Walter Mazzarri che si agita indicando il suo orologio, gesto tipico per l’allenatore toscano quando la sua squadra perdeva o pareggiava e lui ricordava così all’arbitro di conteggiare i minuti di recupero. Una scena meta-calcistica, che fa parte ormai del linguaggio universale del web, con significati diversi: “è tardi”, “fai presto”, “c’è ancora tempo”.

Mazzarri e gli show: da Frustalupi alla bottiglietta

A Napoli Mazzarri riporterà anche Nicolò Frustalupi, il suo storico secondo: navigando sul web è possibile scovare una lunga serie di video o clip in cui i due si agitano all’unisono, compiendo gli stessi gesti, per segnalare qualcosa ai propri giocatori, in una sorta di coreografia mutuata da una performance di nuoto sincronizzato. Ma di danze particolari Mazzarri ne ha ballate anche in solitario: numerose le clip in cui il tecnico si stropiccia la faccia nervosamente, così come il video in cui agita le mani parlando da solo, quasi a voler spiegare una diagonale al prato dell’allora San Paolo. All’esperienza all’Inter, invece, risale un’altra immagine cult. Disperato per la prestazione della sua squadra contro l’Udinese, Mazzarri afferra con i denti una bottiglietta d’acqua, senza usare le mani, e poi la tiene tra le labbra per tapparsi la bocca: conoscete un’immagine migliore per esprimere la frustrazione di un allenatore?

Gli alibi: dalla diarrea al compleanno di Cavani

Famosi quanto gli show di Mazzarri a bordocampo, anzi forse anche di più, sono gli alibi con i quali il tecnico toscano ha spesso giustificato risultati o prestazioni negative della propria squadra. Il primo e celeberrimo episodio risale addirittura all’esperienza da vice di Renzo Ulivieri al Bologna nella stagione 1998/99, dopo il k.o. casalingo col Ravenna: “Mezza squadra è influenzata, 4-5 giocatori hanno avuto la febbre e uno addirittura ha giocato con la diarrea”.

A Napoli, invece, passò alla storia la scusa per il k.o. in Europa League col Viktoria Plzen del 2013, giustificato col compleanno di Edinson Cavani (si giocava il 14 febbraio) che aveva creato “un’atmosfera strana”. Lunghissima poi la sua battaglia contro gli sforzi richiesti dal calendario a causa delle trasferte europee: “siamo tornati a casa il venerdì mattina, anche i giornalisti che sono venuti con noi erano stanchi, figuratevi i giocatori”, disse dopo una gara di Europa League.

All’Inter: la pioggia, lo sbalzo termico, le regole

Numerose i fantasiosi alibi durante l’esperienza all’Inter, spesso legate alle condizioni atmosferiche. “Non dimentichiamoci che siamo in emergenza, i ragazzi sono calati… poi ha cominciato anche a piovere…”, disse Mazzarri dopo un 2-2 col Verona, mentre a Palermo si lamentò per lo sbalzo termico dopo una trasferta di coppa in Ucraina: “Giovedì faceva freddo, qui un clima estivo”. Famosa anche l’invettiva per il cambio del regolamento in favore di chi attacca: “Bisognerebbe cambiare un po’ le regole, ogni tot angoli battuti, ogni tot pali, assegnare un gol. Questo vuol dire che la squadra gioca, produce…”.

Ora che è tornato, non sappiamo se Mazzarri riuscirà a rilanciare il Napoli in campo: di sicuro i suoi fan sono pronti a godersi nuovi show in panchina e davanti ai microfoni.

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