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Napoli, Spalletti ha soluzione su tifo violento e si gioca l'ultima scommessa

Contro i Rangers spazio a molte seconde linee ma sempre alla ricerca della vittoria. Simeone spiega i motivi della sua serenità

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

La qualificazione raggiunta in anticipo gli consente di poter stravolgere il Napoli da mandare in campo domani in Champions contro i Rangers ma guai a parlargli di Napoli-2 o di riserve. Luciano Spalletti su questo tema è stato assai chiaro e non da ora. Esistono i titolari da 60′, i titolari da 30′, quelli che si giocano il posto a seconda delle partite ma le riserve non ci sono.

E il turnover non esiste semplicemente perché lui considera la rosa un tutt’uno, da modellare a seconda delle circostanze. Del resto se finora tanti gol del Napoli sono arrivati proprio dalla panchina ha ragione lui. Non sarà un Napoli in maschera quello che domani affronterà gli scozzesi al Maradona anche perché arrivare primi nel girone sarebbe un bel vantaggio agli ottavi, da scellerati bruciarselo, ma non sarà neanche quello visto domenica a Roma.

Napoli, Spalletti e la scommessa di fare a meno dei big

La scommessa però è bella pesante: fare il Napoli senza i migliori, da Kvara a Lobotka, da Anguissa a Osimhen. Uno sfizio che Spalletti sembra pronto a togliersi: “Io scelgo sempre i miei per vincere le partite, non li scelgo per il turnover. Avere giocatori forti anche fuori mi dà l’alternativa di poter far giocare anche agli altri. Siamo tornati alle 2 l’altra notte, alle 11 la mattina sono in difficoltà ad allenarsi ed anche oggi chi ha giocato a Roma ha fatto un allenamento diversificato. Avendo una rosa di livello possiamo cambiare qualcosa e qualcosa cambieremo, ci saranno 3-4 nuovi o freschi ma non pensiamo di affrontare una squadra abbordabile. Significherebbe non avere il dna dei vincenti”. Anche perché fa gola la 12esima vittoria di fila.

La vittoria di Roma ha dato ulteriore consapevolezza al Napoli: “Per quanto visto finora siamo a un buon livello, non abbiamo mai usato il dosatore finora, abbiamo sempre sfruttato tutte le nostre qualità, non siamo mai stati messi in seria difficoltà dagli avversari. Dobbiamo però essere sempre più bravi e cercare soluzioni nuove. Abbiamo calciatori che tirano fuori giocate superiori alla media, come il gol di Osimhen di domenica”.

Napoli, Spalletti vorrebbe stadi senza barriere

L’altro lato della medaglia all’Olimpico sono stati i cori razzisti. Spalletti ha la soluzione: “Vorrei togliere le barriere, vorrei vedere i tifosi senza recinzioni ma mettendo però in evidenza chi fa le cose belle dentro lo stadio, quelli che vogliono divertirsi e godere di questo spettacolo. Bisogna evidenziare gli imbecilli, sono quelli che disturbano ma sono in minoranza e vanno buttati fuori dagli stadi. Anche la modernizzazione degli stadi può andare in questa direzione. Ci vogliono stadi nuovi”.

Napoli, Spalletti non replica a Mourinho

Mourinho ha parlato di vittoria immeritata a Roma, ma Spalletti non cade nel tranello: “Non guardo a quello che dicono gli altri, quello che è importante per noi è essere primi per i nostri tifosi. Abbiamo il dovere di rappresentare bene loro e dobbiamo essere primi in tutto quello che facciamo. Figuriamoci se poi vado a rispondere a Mourinho che ha una storia diversa dalla mia. Siamo contenti di quello che stiamo facendo e ci riempie di gioia”.

Napoli, Simeone rivela il segreto della sua serenità

In sala stampa anche Simeone, reduce da tante panchine: “Giocare per me è importante ma soprattutto è importante farmi trovare pronto quando serve, ho l’esperienza per capire come e quando giocare e fare il massimo per la squadra. Io preparo le partite sempre con grande forza, con la mia meditazione, con la visualizzazione, ho un mio piccolo libretto in cui scrivo tutte le partite e me le preparo così ma anche quando non gioco godo a veder giocare giocare questa squadra. Conta dare il massimo anche solo per 5′ o 10′”.

Poi il bomber argentino parla del feeling con la città e rivela il suo segreto: “Mi sento parte di questa passione della città, per questo c’è questo affetto reciproco. Io poi sono uomo di mare e quando apro le finestre e vedo il mare e quel paesaggio mi sento davvero bene. Uno deve trovare sempre pace dentro, quando c’è un po’ di…traffico. Quando trovo uno spazio per me allora bevo il mate, vedo il mare, mi rilasso e questo mi fa sentire bene”

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