E’ cambiato il formato dell’All Star Game ma non le polemiche che lo accompagnano e il weekend di San Francisco continua a creare grande tensione. Adam Silver, il commissioner della NBA, cerca nuove soluzioni ma la sensazione è che la ricetta giusta forse non esista più.
L’All Star Game delude ancora
Non si tratta di effetto nostalgia, l’All Star Game non è più come negli anni ’90 o nei primi 2000. I giocatori partecipano a una gara che è diventata sempre di più uno spettacolo, senza difesa e con uno scarsissimo senso di competizione. Il nuovo formato ha fatto aumentare leggermente l’ultimo aspetto rendendolo superiore agli ultimi ma siamo ancora lontani da uno spettacolo paragonabile a una partita di pallacanestro.
La NBA sta provando a fare un’inversione di rotta ma i giocatori non sembrano crederci più di tanto. Draymond Green ha letteralmente distrutto il nuovo formato: “E’ solo chi corre veloce e mette più triple. Il nuovo formato è ridicolo e fa schifo”. Del resto anche uno dei protagonisti come Anthony Edwards non è sembrato molto preso dalle novità e alla domanda sul nuovo format ha risposto candidamente: “Non ne so molto”.
L’assenza di LeBron
Come se non bastassero le polemiche per lo spettacolo offerto, ad alzare il tasso di delusione ci ha pensato LeBron James autore di una scelta epoca: The King per la prima volta in 20 anni non ha preso parte alla partita delle stelle. Un forfait che però è arrivato solo poche ore prima della palla a due con la Lega che non ha potuto correre ai ripari con il sostituto. Il numero 23 dei Lakers ha lamentato un problema alla caviglia che lo tormenta da tempo, e l’All Star Game senza di lui è diventata una brutta finestra sul futuro della NBA.
A prendersi la scena c’è stato come da copione Steph Curry. Si gioca al Chase Center, la casa dei Golden State Warriors, e da buon padrone di casa il figlio di Dell decide di entusiasmare il publico con le sue triple e si porta a casa l’MVP della manifestazione.
Lo sfogo di Durant
Le polemiche sull’All Star Game che ogni anno sembra guadagnarsi il titolo di “più brutto di sempre” investono anche i giocatori e sui social arriva lo sfogo di Kevin Durant: “Penso che sia più divertente lamentarsi della NBA che guardare le partite. E’ assurdo, a questo punto meglio cancellare completamente questo weekend e dare a tutti un po’ di riposo visto che siamo tutti a pezzi in questo periodo della stagione”.