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NBA, Butler si fa male e Phila ne approfitta con super Batum. Chicago spazza via Atlanta e resta in corsa

Miami scappa a Philadelphia, ma l'infortunio della sua stella consente ai Sixers di rientrare in partita, con Batum che firma 20 punti. Bene i Bulls contro gli Hawks.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una rimonta da grande squadra, orchestrata da un veterano che s’è riscoperto decisivo quando nessuno c’avrebbe scommesso sopra un euro. È così che Philadelphia evita lo spauracchio Boston al primo turno (male che vada lo affronterà nella finale di conference), superando nel finale una versione di Miami incerottata e condizionata dai problemi emersi strada facendo sul ginocchio desto di Jimmy Butler. Che preoccupa Spoelstra anche in vista del secondo incontro di play-in contro Chicago, che non lascia scampo a una delle peggiori versioni stagionali di Atlanta, il cui ciclo (mai vincente) è destinato a esaurirsi in fretta.

Gli Heat scappano, ma non reggono: Phila avanti

Phila temeva il confronto con Miami, e i timori si sono rivelati fondati: gli Heat sono scappati via in fretta arrivando a toccare anche il +14 di vantaggio, poi però hanno dovuto pagare dazio all’infortunio rimediato da Jimmy Butler in chiusura di primo quarto. Un contatto fortuito con Kelly Oubre jr. (che ricadendo è andato a tamponare il ginocchio) ha costretto il fuoriclasse di Miami a giocare a singhiozzo, impossibilitato a tornare in campo nelle battute finali del match. Si teme per una lesione del collaterale, tale da impedirgli di scendere in campo contro Chicago nella notte tra venerdì e sabato, ma sarebbe peggio se il problema si estendesse anche per più tempo (decisivi gli esami del caso).

I Sixers, senza la migliore versione di Joel Embiid (23 punti, ma con 6/17 dal campo), alla fine dicono grazie a Maxey e soprattutto a Nic Batum: il francese sforna una prova solida e di grande impatto firmando 20 punti in uscita dalla panchina, soprattutto facendo le cose giuste al momento giusto.

Phila risale in avvio di terzo periodo, poi dopo aver messo la testa avanti tiene sotto scacco l’attacco un po’ disordinato di Miami, che senza Butler (e con Robinson ai box) si affida troppo spesso al solo Herro, che non sempre fa la cosa giusta. Gli alibi non mancano, ma il proposito di ripetere la corsa dell’anno passato (quando Miami entrò nei play-off da ottava, arrivando fino alle Finals) stavolta appare molto più complicata del solito.

Chicago sulle spalle di White: Atlanta è solo Murray

Chicago sapeva di essere superiore ad Atlanta, e in campo l’ha dimostrato senza troppi fronzoli. Mettendo le cose in chiaro sin dal primo quarto, chiuso 40-22 con White e DeRozan subito belli caldi. Gli Hawks non hanno avuto armi per replicare: tolto Dejounte Murray (30 di serata per lui), i compagni hanno sparato a salve, compreso Trae Young, per molti arrivato all’ultima partita con la maglia di Atlanta.

I Bulls hanno avuto anche un passaggio a vuoto a inizio secondo quarto, beccando un 14-0 di parziale orchestrato quasi per intero da Murray, poi però nel terzo è di nuovo White a prendersi la scena e rispedire (chiuderà con 42 punti) in Bulls ad acque placide. E con Heat il pronostico è apertissimo.

La chiave: senza Butler per Miami si mette male

Perché senza Butler (o comunque con Jimmy acciaccato) Miami non è la stessa squadra che un anno fa ha superato praticamente ogni sorta di ostacolo, finché non ha sbattuto su Jokic. Spoelstra paga dazio al momento delicato a livello fisico dei suoi ragazzi e sa di non avere molte munizioni per rispondere al fuoco: Chicago è carica, ha lavorato per arrivare pronta a questo momento e vuol tenere in vita il proprio sogno. Anche se lo stop di Caruso (infortunatosi lievemente dopo un contatto di gioco con Drummond, la cui stazza solitamente si fa sentire sulle gambe degli avversari) non è la migliore delle notizie possibili per Billy Donovan.

In copertina: Nic Batum, veterano con licenza di incidere

La copertina della notte se la prende tutta Nic Batum: il classe 1988 prende per mano i Sixers nel momento del bisogno e non si volta più indietro, firmando la miglior prestazione stagionale proprio nella notte in cui contava di più, e soprattutto consentendo a Phila di evitare lo spauracchio Celtics al primo turno.

Le 5 triple mandate a referto nel secondo tempo sono la chiave per rimettere dietro Miami e garantirsi un finale con il vento dalla propria parte. “Senza di lui non avremmo vinto”, ha sentenziato Embiid. Così la nona vittoria consecutiva dei ragazzi di Nick Nurse ha il sapore di una piccola impresa: contro NY ai play-off si preannuncia una serie tosta, ma nella quale (pur senza fattore campo) i Sixers potranno eccome dire la loro. A patto che Joel ritrovi la condizione migliore.

Play-in, il programma: in palio gli ultimi due posti play-off

Emessi i primi due verdetti (Lakers e Sixers avanti), le ultime due squadre qualificate ai play-off passeranno per le due sfide play-in in programma nella notte italiana tra venerdì e sabato: alle 1 Miami ospiterà Chicago per stabilire che andrà ad affrontare Boston al primo turno, mentre alle 3,30 New Orleans se la vedrà contro Sacramento per guadagnarsi l’accesso alla serie contro gli Oklahoma City Thunder.

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