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NBA, solo i Celtics già qualificati ai play-off: i big se la prendono comoda, ma la miccia sta per esplodere

Si avvicina la fase finale della regular season e si cominciano a delineare scenari play-off: a Est dominano i Celtics, a Ovest regna l'incertezza assoluta.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Negli USA in questi giorni tutti hanno occhi solo (o quasi) per la March Madness, la corsa di primavera che porterà alla final four del campionato NCAA, ma solo perché nel dorato mondo NBA le luci dei riflettori sono pronte ad accendersi a metà aprile, quando scatteranno ufficialmente i play-off. L’appuntamento clou della stagione, quello dove solitamente i nodi vengono al pettine e dove conta farsi trovare pronti, indipendentemente da ciò che si è fatto in regular season. Praticamente ormai a tutte le squadre restano da affrontare una decina delle 82 partite stagionali: in buon motivo per provare a tirare una riga e vedere quello che già è stato detto e quello che resta da dire.

Dietro Boston, il vuoto: i Bucks per ora vanno a strappi

Ufficialmente c’è una sola squadra qualificata ai play-off: sono i Boston Celtics di coach Joe Mazzulla, che da qui al 20 aprile (data d’inizio delle prime serie) potranno tranquillamente dosare le forze e prepararsi nel migliore dei modi. Anche perché a Est non hanno rivali che posso impensierirli: i Bucks sono secondi, ma a 11 partite di distanza (la sconfitta con i Lakers di questa notte non ha aiutato la risalita).

Est che rimane un posto abbastanza affollato: Cavaliers e Knicks potrebbero ancora aspirare alla seconda piazza, ma è più probabile che si giocheranno la terza fino all’ultimo. Magic e Pacers, non così attese a inizio stagione, hanno i loro motivi per provare a mantenersi in quinta e sesta posizione, evitando così di dover passare per il play-in, una sorta di “esame di riparazione” per ritardatarie in ottica play-off.

Miami è sempre di rincorsa. Phila aggrappata a Embiid

Il regolamento del play-in è il seguente: si affrontano la settima e l’ottava (oggi sarebbero Heat e Sixers) e chi vince va a sfidare la seconda, mentre chi perde se la vedrà con la vincente della sfida tra la nona e la decima, che sarà certamente un affare tra Bulls e Hakws (troppo lontane dall’ottava posizione, troppo avanti per chi insegue dall’11esima in giù).

I giochi sembrano abbastanza fatti: solo la matematica tiene aperta una porticina per Nets e Raptors (ma serve un miracolo: distano 6 e 10 partite dalla decima), mentre Hornets, Wizards e Pistons sono già fuori da qualsiasi discorso legato alla post season (e pure da un pezzo).

Il Selvaggio West: in tre si giocano il primato

Decifrare l’Ovest è operazione un tantino più complicata, quantomeno per il fatto che ci sono tantissime squadre racchiuse in un fazzoletto di percentuali. Al momento la testa l’hanno ripresa i campioni in carica di Denver: i Nuggets si giocano la vetta con i sorprendenti Thunder e pure con i Wolves, che sembrano marciare all’unisono e che pertanto hanno tutte possibilità di farcela (probabile un arrivo in volata).

Discreta bagarre anche nella lotta al quarto posto, con Clippers (in netta frenata: 4-6 nelle ultime 10 partite), Pelicans e Mavericks (in grande ascesa: 9-1 il record recente) che vogliono tenersi alla larga dalla zona play-in.

LeBron contro Curry, la sfida che tutti sperano di vedere

Il pericolo in questo caso è di farsi risucchiare da un vortice piuttosto ampio. Perché a pochissima distanza dall’ottavo posto (una gara “piena”) ci sono Kings e Suns, che se oggi finisse la RS si ritroverebbero di fronte nel play-in. Sacramento viaggia sulle ali di Domantas Sabonis, che ha inanellato 54 gare consecutive con una doppio doppia a referto (punti e assist: superando il precedente record di Kevin Love), mentre Phoenix sta trovando la quadra, preoccupata soprattutto di presentarsi quando conta tirata a lucido (Durant vuole un ultimo giro di giostra).

L’altra sfida play-in oggi metterebbe di fronte Lakers e Warriors in quello che rappresenterebbe davvero uno scontro tra titani, oltre che tra due squadre dotate di talento, ma che non fanno della continuità il loro punto di forza (Davis e LeBron contro Curry e il redivivo Thompson è ancora tanta roba).

L’unica squadra che può far saltare il piano sono i Rockets, a una partita soltanto di distanza dai Warriors, reduci da un filotto di 9 vittorie nelle ultime 10 partite. Il resto della truppa è fuori dai giochi (Jazz, Grizzlies, Blazers e Spurs).

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