Hanno scoperto la โcoppaโ in NBA, anche se certe abitudini sembrano restie ad essere abbandonate. Perchรฉ Nikola Jokic continua a dominare senza sosta, perchรฉ Steph Curry vede vasche da bagno al posto del canestro quando sta per suonare la sirena, perchรฉ Damian Lillard a Milwaukee รจ andato per fare la storia, non per subirla.
Insomma, tutto nella norma nella notte che ha aperto una nuova era: le gare disputate nella serata americana di venerdรฌ servivano non soltanto per fare classifica nelle 82 partite di regular season, ma anche come round di qualificazione alla NBA Cup, il trofeo di mezza stagione che la lega ha deciso di istituire per rendere un poโ piรน โfrizzanteโ il primo mese e mezzo di campionato.
E che vivrร il suo culmine tra il 7 e il 9 dicembre, quando a Las Vegas andrร in scena la final four che metterร in palio il trofeo. Dove alzare la coppa รจ la parte โmenoโ importante: chi vince si porta a casa assegni a cinque zeri abbondanti, lโunico incentivo che lโNBA ha trovato per convincere le sue stelle ad accettare di entrare nella competizione.
- Jukic stravince il derby dei Balcani con Doncic
- Splash Brothers, sempre loro: dopo Klay, ecco Steph
- Dame Time a Milwaukee: New York cede nel finale
- Le altre sfide: Bulls e Cavs in crisi, Grizzlies in caduta libera
Jukic stravince il derby dei Balcani con Doncic
La prima vera novitร per tifosi e appassionati รจ stata perรฒ cromatica: addio ai โvecchiโ campi con la riproduzione del parquet in legno chiaro, spazio a sperimentazioni di colori (fin troppo accesi: poveri i nostri occhiโฆ) che a tratti hanno finito per confondere le idee anche ai giocatori stessi. Se a livello grafico qualcosa รจ da rivedere, i fuoriclasse perรฒ si sono fatti riconoscere senza troppi problemi.
Prendete Nikola Jokic: affrontava lโaltra stella dei Balcani, quel Luka Doncic che con Dallas ha cominciato la stagione a corrente alternata, ma che di fronte ai campioni in carica nulla ha potuto per limitare lo strapotere del Joker. Che ha chiuso con una doppia doppia da 33 punti (14/16 dal campo: in pratica, ha sbagliato appena due tiriโฆ), 14 rimbalzi e 9 assist, facendosi โmaledireโ da chi aveva scommesso sullโennesima tripla doppia.
Doncic di punti ne ha fatti 34, ma senza mai riuscire a mettere in partita Dallas, che รจ scivolata subito a debita distanza e nel finale รจ rimasta nella terra di nessuno. Irving continua a non trovare grossi dividendi (era al rientro dopo qualche turno di stop: 22 punti, ma in difesa รจ un disastro), Kidd, assente perchรฉ influenzato, capisce che la strada che porta a Eldorado รจ ancora lunga. E quella per Las Vegas, forse anche di piรน.
Splash Brothers, sempre loro: dopo Klay, ecco Steph
Due giorni fa cโaveva pensato Klay Thompson a regolare la pratica Kings, proprio a fil di sirena. Stavolta torna lโaltro Splash Brothers, cioรจ Curry, che rimette i Warriors davanti su OKC a cronometro praticamente fermo. Qualche protesta dei Thunder per una presunta infrazione di Draymond Green che cattura un rimbalzo toccando il ferro (sarebbe vietato), ma in realtร cโรจ una retina che si muove per โcolpaโ di Giddey, e forse anche per questo gli arbitri hanno lasciato stare.
Curry decisivo in una gara dove Golden State soffre per lunghi tratti la vitalitร di OKC, pur se orfana della sua stella piรน lucente (Shai Gilgeous-Alexander), con Dort che firma 29 punti, alcuni dei quali annullati dai 13 assist smazzati da Chris Paul, inseritosi a meraviglia negli schemi di Steve Kerr.
Dame Time a Milwaukee: New York cede nel finale
Un altro che sโรจ inserito a meraviglia negli schemi della nuova squadra รจ senza dubbio Damian Lillard, che a Milwaukee รจ giร diventato il beniamino dei tifosi Bucks: con 8 punti realizzati nellโultimo minuto di gara, lโex Blazers trascina i compagni a un successo non cosรฌ scontato contro i Knicks, trascinati da un super Brunson da 45 punti (perรฒ stecca Randle: 16 punti, ma quasi tutti a cronometro fermo).
Antetokounmpo lascia il proscenio allโultimo arrivato e la mossa si rivela vincente, con i Bucks che dimostrano di avere molte piรน soluzioni per i finali di partita e tanti motivi per pensare in grande.
Vince anche Miami, che invero non รจ partita benissimo in stagione (4 stop di fila, striscia ora interrotta). Vince contro i Wizards di Gallinari, che resta in campo appena 9โ, segnando 6 punti. Tyler Herro รจ lโMVP di serata con 24 punti, 10 rimbalzi e 9 assist, meglio di Butler che nel finale di partita lascia spazio ai compagni.
Le altre sfide: Bulls e Cavs in crisi, Grizzlies in caduta libera
Chicago perde in volata contro Brooklyn, che da di tutto per complicarsi la vita, ma alla fine riesce in qualche modo a sfangarla perchรฉ LaVine manda sul ferro il canestro che avrebbe portato la gara ai supplementari (harakiri di Simmons che sbaglia a rimbalzo, regalando lโultimo possesso ai Bulls). Finney-Smith da 21 punti รจ il faro dei Nets, che cominciano a mandare qualche segnali di ripresa.
Cosa che non fa Cleveland, battuta a Indianapolis dai Pacers che devono vincerla due volte: avanti di 18 a metร terzo quarto, Haliburton e compagni sโaddormentato, con Donovan Mitchell (38 punti) che guida la remuntada Cavs, andando anche a +4. Nel finale perรฒ mancano le energie e Indiana ne approfitta: Turner arriva a 27 punti e si prende la scena, i Cavs si consolano col ritorno (soft) di Jarrett Allen, sperando che il peggio sia passato.
Memphis, infine, resta la pecora nera della lega: ancora a secco di vittorie dopo 6 gare, lโultima delle quali persa al supplementare a Portland, altra squadra che non รจ che se la passi granchรฉ bene. Non bastano i 33 di Desmond Bane a salvare i Grizzlies, con Shaedon Sharpe che nei secondi finali del tempo regolamentare stoppa il buzzer winner di Luke Kennard e poi sigla 7 punti nellโovertime, guidando i compagni alla vittoria. Ma intanto, cosa sta succedendo in Europa?