Alla fine, se va bene, è stata soltanto rimandata di un paio di settimane. La sfida che tutti aspettavano, quella tra Los Angeles Lakers e Golden State Warriors, potrebbe manifestarsi in semifinale di conference: merito di Curry e compagni, che battendo per 121-116 i Memphis Grizzlies si sono garantiti la testa di serie numero 7 ai play-off, andando a sfidare nel primo turno gli Houston Rockets in una sfida che si preannuncia equilibrata e densa di spunti d’interesse. Sullo sfondo, appunto, l’incrocio con i Lakers, che se batteranno Minnesota nella loro serie di primo turno si ritroverebbero ad affrontare proprio la vincente di Rockets-Warriors. Nell’altra sfida della notte, pronostico rispettato a Est con gli Orlando Magic che dilagano contro gli Atlanta Hawks, prendendosi come “premio” la possibilità di sfidare i campioni in carica dei Boston Celtics nel primo turno.
Butler apre, Curry chiude: Morant non basta a Memphis
Le aspettative maggiori erano riposte nel confronto tra Golden State e Memphis, che certo appariva alla stregua di un incrocio piuttosto in equilibrio. Tanto che ci sono volute due versioni belle dominanti di Jimmy Butler e Stephen Curry per riuscire a venirne a capo: la nuova coppia Dubs, al debutto sul palcoscenico della post season, non ha tradito le attese, combinando per 75 punti, 15 rimbalzi e 10 assist, con Butler che è stato un fattore per tre quarti di partita e Curry che ha raccolto il testimone nel quarto periodo, infilando i punti che hanno deciso la contesa (decisiva una tripla a 59 secondi dalla fine, seguita poi da una chirurgica precisione dalla lunetta: 13/13 e tanti saluti).
Memphis era stata bravissima a risalire la corrente dopo un pessimo avvio di partita: scivolata anche a -20, la formazione di coach Iisalo ha chiesto aiuto come sempre a Morant, che ha giocato anche sopra una distorsione alla caviglia rimediata nel terzo quarto (22 punti di serata). Desmond Bane ne ha firmati 30, ma nel finale ai Grizzlies sono mancate un po’ di forze per riuscire a mettere il naso avanti, benché Golden State se l’è dovuta sudare fin sulla sirena, graziata dall’errore in rimessa di Santi Aldama a 5 secondi dalla fine (c’era spazio per la tripla del pareggio).
Orlando imbriglia Young e per Atlanta non c’è via d’uscita
Tutt’altra storia dall’altra parte del Paese: a Orlando i Magic si sono divertiti quasi come se fossero andati a Disneyworld, e questo perché gli Atlanta Hawks si sono dimostrati un po’ troppo fragili per poter opporre resistenza.
Il 120-95 finale è figlio di una partenza lanciata dei padroni di casa, che trovano un 18-2 di parziale in chiusura di primo quarto dal quale gli Hawks non riescono più a riprendersi. Serataccia per Trae Young, sul quale Moshley piazza un Franz Wagner decisamente ingombrante per il play di Atlanta: Ice Trae si accende solo dopo l’intervallo lungo, firmando 12 dei suoi 22 punti di serata nel momento in cui Atlanta prova a ricucire (risale fino a -6), ma nel finale ci pensano Cole Anthony e Anthony Black a rispedire i Magic in mare aperto.
La combo in uscita dalla panchina firma 42 punti e rende agevole il compito alla compagine della Florida, che ora se la dovrà vedere al primo turno contro i Boston Celtics, non certo il “miglior premio” per festeggiare una vittoria comunque netta e senza troppi fronzoli.
Play-In, la situazione: stanotte altre due partite
Il cammino di Grizzlies e Hawks ripartirà dalle sfide casalinghe di venerdì contro le vincenti delle gare in programma stanotte: a Ovest si sfidano Sacramento e Dallas, a Est l’incrocio vede di fronte Chicago e Miami. Da queste 6 squadre usciranno le ultime due qualificate ai play-off, che andranno ad affrontare gli Oklahoma City Thunder (a Ovest) e i Cleveland Cavaliers (a Est).
Intanto però i tabelloni cominciano a delinearsi: a Ovest una finalista uscirà dalle sfide che metteranno di fronte Rockets-Warriors e Lakers-Minnesota, con la prospettiva di vedere LeBron e Doncic sfidare Curry e Butler (il sogno di tutti gli appassionati), mentre a Est una finalista verrà fuori da Celtics-Magic e Pacers-Bucks.