Golden State che prova un ultimo giro di ballo nel gotha della NBA, i Lakers che mettono accanto alla nuova coppia composta da Doncic e LeBron un centro fisico e di prospettiva. La penultima notte di mercato prima della trade deadline, prevista per le 21 italiane di giovedì 6 febbraio, qualcosa l’ha detto. E sostanzialmente ha confermato l’idea che ormai in NBA tutto può succedere, pensando a con quanta facilità vengono imbastite anche operazioni apparentemente assai complesse.
- Jimmy, Steph e Draymond: i rischi di una convivenza esplosiva
- Lakers a tutta su Mark Williams: è il centro del futuro
- Valanciunas, colpo Kings. Kuzma riparte dai Bucks
Jimmy, Steph e Draymond: i rischi di una convivenza esplosiva
Butler che sbarca nella Baia, spostandosi da una costa all’altra degli Stati Uniti (da Miami, in Florida, a Oakland, California), è sicuramente il botto più rilevante. Jimmy ormai era da tempo in rotta di collisione con i Miami Heat, ma non si sarebbe mai accontentato di essere ceduto a una squadra priva di ambizioni (né tradizioni).
Come prima opzione preferiva di gran lunga finire ai Phoenix Suns, ma i Warriors non gli sono sembrati (per così dire) un ripiego: se ne parlava da giorni di contatti febbrili e alla fine Golden State ha deciso di andare all in. Cedendo Andrew Wiggins (non uno qualunque, va detto), Kyle Anderson e una prima futura scelta a Miami, che di Butler ormai non sapeva più cosa farsene. Per far quadrare i conti però è dovuto uscire anche Dennis Schroeder, destinazione Utah Jazz, e pure Lindy Waters III ai Pistons. Insomma, ha speso tanto per un 35enne che ha la fama di non essere così “empatico” con certi compagni, poiché a Butler piace essere sempre al centro della scena.
Con Steph Curry (37 anni) e Draymond Green (35) proverà a regalarsi nei prossimi tre anni run play-off degne dei Warriors che furono, ma non senza incognite, vuoi per l’età, vuoi per la necessità di far funzionare tante galline nello stesso pollaio. Occhio però: i Warriors hanno ancora spazio di manovra e da qui alla trade deadline potrebbero mettere a segno un altro colpo importante per completare il roster e puntare dritti al bersaglio grosso.
Lakers a tutta su Mark Williams: è il centro del futuro
Qualcosa dovevano fare pure i Los Angeles Lakers per dare un senso compiuto alla clamorosa trade che ha portato Luka Doncic alla corte di LeBron James, e puntualmente il colpo è arrivato. Anche se Mark Williams, centro pescato nei New Orleans Pelicans, proprio come l’ex centro Anthony Davis (finito a Dallas) è famoso soprattutto per la sua tendenza a saltare partite (appena 85 giocate negli ultimi tre anni in regular season).
Però quest’anno sta trovando continuità (23 gare da dicembre in poi) con ottimi numeri (16 punti e 10 rimbalzi a partita) e la scelta ha un senso logico anche di prospettiva. Per farlo arrivare a LA è servito sacrificare la matricola Dalton Knecht, Cam Reddish e la famosa pick 2031 al draft che Dallas non ha preteso nello scambio tra Doncic e Davis, ma sulla carta questa era l’operazione da fare per rendere i Lakers competitivi da subito. Anche se per farlo, a detta di qualcuno, hanno dovuto un po’ ipotecare il loro futuro, impiegando la famosa pick 2031. Insomma, è sempre la solita storia: il campo dirà chi avrà avuto ragione, ma almeno sulla carta Los Angeles ha fatto ciò che doveva fare.
Valanciunas, colpo Kings. Kuzma riparte dai Bucks
Los Angeles invero aveva altre priorità in fatto di centri, perché aveva messo nel mirino prima Myles Turner, poi Jonas Valanciunas. Che invece è finito a Sacaramento, dove con Sabonis comporrà una coppia di lunghi di stazza notevole (ormai stanno tornando di moda: Minnesota ha tracciato la via, anche se è stata tra le prime a ripudiarla cedendo Towns a NY).
A Milwaukee invece hanno deciso di salutare Khris Middleton, uno dei simboli dell’anello vinto nel 2021, ormai frenato da continui problemi fisici: in cambio da Washington hanno ricevuto Kyle Kuzma, che ha caratteristiche meno difensive ma che porta un po’ più di atletismo, sebbene dovrà ritrovare motivazioni che ai Wizards aveva giocoforza perduto, viste le scarse ambizioni della franchigia. Uno scambio abbastanza “rischioso”, destinato a non produrre effetti a breve distanza, e che pone i Bucks nel limbo, con Antetokounmpo che potrebbe cominciare seriamente a guardarsi intorno.