Per un intreccio di chat e messaggi, nell’ambito dell’udienza del processo a carico del calciatore Manolo Portanova, è emerso il nome di Ethan Torchio, batterista dei Maneskin.
Si doveva parlare, in aula, di Portanova e degli altri soggetti coinvolti in una drammatica vicenda giudiziaria che vede una giovane donna accusarli di stupro. Una delicata indagine, scaturita dalla denuncia di una studentessa ventiduenne, la quale ha accusato il giocatore del Genoa e le persone presenti quella sera di aver abusato di lei in gruppo, contro la sua volontà e con una violenza inaudita. Tre gli indagati più un quarto giudicato dal Tribunale dei minori.
- Le chat con Ethan Torchio emerse nel processo Portanova
- La reazione dell'avvocato della ragazza
- Il referto su ferite e prognosi presentato dalla 22enne
- La posizione di Portanova: ipotesi rito abbreviato
Le chat con Ethan Torchio emerse nel processo Portanova
Gli avvocati delle parti in causa, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Siena, chiamato a decidere se mandare o meno a processo il calciatore e gli altri si è visto presentare una relazione dai contenuti inediti. Secondo quanto riferito dal Corsera, l’avvocato Alessandro Betti che rappresenta il cugino di Portanova (anch’egli accusato di aver preso parte alla violenza di gruppo, avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 luglio a Siena), ha depositato la relazione di una psicologa forense, la quale ha analizzato le chat della giovane donna.
In una di queste spunta il nome del batterista dei Måneskin, Ethan Torchio, che aveva con lei una relazione e, va sottolineato, nulla ha avuto o ha a che fare con la vicenda di Portanova. Ethan al momento non è coinvolto, anche se in base agli sviluppi potrebbe essere interpellato in qualità eventualmente di testimone.
Secondo Betti la chat, lunga dieci pagine e precedente ai fatti oggetto del procedimento Portanova, è utile a inquadrare la vicenda processuale. “Al termine dell’attento studio del materiale messo a disposizione è possibile concludere che l’evento è inserito in una certa dinamica… Non emergono elementi che permettano di dire che la persona offesa abbia espresso il suo dissenso agli imputati in maniera chiara e inequivocabile”, ha concluso la psicologa forense.
La reazione dell’avvocato della ragazza
Inevitabile l’intervento del legale della ragazza, Jacopo Meini, il quale ha sottolineato come nello scambio di messaggi non vi fosse alcun presupposto:
“Dalla versione intera si capisce bene che la mia assistita è contraria al sesso di gruppo. Lo scrive chiaro: non mi interessa proprio”.
“Si è trattato di un rapporto consenziente”, ha sostenuto l’avvocato Gabriele Bordoni, difensore di Portanova. “C’è stata una violenza sessuale di gruppo e non solo, la mia assistita è stata anche picchiata», è stata la replica di Meini.
Il referto su ferite e prognosi presentato dalla 22enne
Secondo quanto reso noto la 22enne si sarebbe recata in ospedale, dopo aver subito l’abuso, e il referto parla di 40 giorni: ha denunciato di essere stata picchiata, di aver ricevuto sputi e insulti per circa mezz’ora, è stata dimessa con una prognosi “superiore ai 40 giorni”: le sono stati refertati colpi ai fianchi, ai glutei e ferite profonde alle parti intime.
Tra i nuovi elementi emersi, vi sarebbe anche una sorta di diario, nel quale la ventiduenne ha raccontato per iscritto la sua sofferenza, prima a uno psicoterapeuta e poi a uno psichiatra. Fra le carte depositate anche la testimonianza dell’amica del cuore. La notte in cui incontrò Portanova e i suoi amici, fra il 30 e il 31 luglio dello scorso anno in un appartamento del centro di Siena, c’era anche lei, seppure in un’altra stanza e con un ragazzo che nulla c’entra con la denuncia.
Nella richiesta di rinvio a giudizio del marzo scorso, il pm Nicola Marini aveva sottolineato come “Portanova, consapevole che la ragazza si era infatuata di lui, nonostante il chiaro intendimento della giovane di stare solo con l’indagato… la costringevano a subire atti sessuali scattandole foto e riprendendola …”.
La posizione di Portanova: ipotesi rito abbreviato
Alla luce delle nuove carte, il giudice di Siena ha rinviato tutto al 5 luglio. Secondo quanto già annunciato dall’avvocato del calciatore, Gabriele Bordoni, in quella data dovrebbe essere formalizzata la decisione di procedere con il rito abbreviato e non con quello ordinario.
Intanto il giudice per l’udienza preliminare di Siena, Ilaria Cornetti, ha accolto la richiesta dell’avvocato di Portanova di aggiornare l’udienza per valutare gli elementi di prova prodotti questa mattina dall’associazione Donna chiama Donna, costituitasi parte civile.
Da ricordare che, per un simile reato, è prevista una pena che va dagli 8 ai 14 anni.