Quella del Bologna ieri è stata una giornata chiusa con l’amaro in bocca. Nonostante i tentativi per Daniele Rugani, Roger Martinez e Mbaye Niang, a fine giornata i felsinei si sono ritrovati con il solo Antov (dal CSKA Sofia) in mano.
In particolare l’affare per l’attaccante ex Milan e Torino, ora in forza al Rennes, sembrava essere piuttosto probabile. Anche se dietro le quinte le sensazioni, come ha raccontato il ‘Corriere dello Sport’, sono state diverse.
Il promotore per l’arrivo dl francese era Sinisa Mihajlovic, che lo aveva già avuto al Milan e al Torino. Lo avrebbe chiamato per spiegargli la sua idea, mentre i club avevano già un accordo. A metà pomeriggio, però, Niang avrebbe manifestato qualche dubbio. A scambio di documenti tra i club già avvenuto.
Indecisione che pare sia stata mal digerita da Mihajlovic, che gli ha dato un ultimatum. Alle 17 Niang ha risposto sì, ma a tempo già scaduto. Il tecnico del Bologna si sarebbe sentito tradito.
Walter Sabatini, responsabile del mercato del Bologna, a freddo ha spiegato così l’accaduto e il rifiuto che ha lasciato il Bologna senza attaccante. “È stato vicinissimo, ma con l’elastico: vicino e poi lontano. Un ragazzo instabile, e non sono molto dispiaciuto che non sia venuto”.