Nicola Bartolini, campione del mondo 2021 nel corpo libero, è stato aggredito sotto la sua abitazione a Milano. L’azzurro ha deciso di affidare ai social la propria testimonianza, che pone l’accento sulla poca sicurezza con cui sono costretti a convivere i suoi concittadini: “Milano è raccapricciante, mi ritengo fortunato, ma non oso immaginare che sarebbe successo se al mio posto ci fosse stata una signora o una ragazza indifesa”.
Problema sicurezza da Napoli a Milano
Da Napoli a Milano, le città italiane si risvegliano, da nord a sud, ancora una volta lontane dall’assicurare la sicurezza. Dopo la storia del tentativo di furto d’auto rivelata dal difensore del Napoli, Juan Jesus, dal capoluogo lombardo arriva infatti la testimonianza choc e del campione al corpo libero, Nicola Bartolini, aggredito sotto casa da un malintenzionato.
Il racconto choc affidato a Instagram
La brutta disavventura che ha coinvolto il campione del mondo del 2021 si è consumata nella serata di martedì 8 ottobre. A rivelarlo è lo stesso Bartolini con tre storie Instagram in cui mostra le conseguenze dell’aggressione, mette l’accento sul problema sicurezza a Milano e racconta la prontezza con cui è riuscito a evitare il peggio.
“Milano è una città raccapricciante, sono stato aggredito alle 20 sotto casa mia (per sfortuna del povero e sfigato ‘ladro’ anziché portarmi via il cellulare ha preso solo tantissimi pugni in faccia) mentre portavo il cane a fare i suoi bisogni”, ha esordito il campione azzurro, che deluso ha aggiunto parole al veleno sulla sicurezza in città.
La denuncia di Bartolini
“Non c’è sicurezza in questa giungla di città”, si è sfogato Nicola, che ha concluso: “Ne succedono di tutti i colori tutti i giorni, fosse successo a una signora o una ragazza indifesa non so come sarebbe andata a finire, mi ritengo fortunato ad aver preso soltanto un pugno in fronte e sicuramente è stato più sfortunato il mio povero aggressore“.
Al resoconto di quei movimentati minuti, Bartolini aggiunge un breve filmato, in cui mostra il bernoccolo procurato dal pugno ricevuto in prossimità della tempia sinistra dal malvivente, e una foto della mano destra con cui lo ha messo in fuga, leggermente sanguinante sul dorso.