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Non solo i gol: Piatek trasforma il Milan e fa una promessa ai tifosi

L'attaccante polacco incanta alla prima partita da titolare.

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Non solo i gol: Piatek trasforma il Milan e fa una promessa ai tifosi Fonte: 123RF

Un primo gol da bomber di razza, il secondo da autentico campione. Krzysztof Piatek, paragonato a Tomasson e Robocop alla vigilia da Gennaro Gattuso, supera le attese e con una doppietta elimina il Napoli, conquistando San Siro e i tifosi.

Il numero 19 ha convinto tutti non solo per i due gol, ma perché fa reparto da solo, fa salire la squadra facendola respirare, aiuta i compagni favorendo gli inserimenti dei centrocampisti e fa ammonire gli avversari. In rete l’entusiasmo è travolgente, e c’è chi già lo paragona a un grande del passato come Marco Van Basten.

A Milan Tv lui non si mostra affatto sorpreso: “Mi aspettavo una notte così, l’avevo detto che ero pronto e oggi ho fatto doppietta. È solo l’inizio”, promette ai tifosi.

“Entrambi i gol bellissimi, anche se sono diversi. Prima della gara ho parlato con Laxalt e Borini, ho chiesto loro di darmi la palla alta e lunga perché la preferisco. Nella seconda rete avevo di fronte Koulibaly ed è andata bene. Oggi bene, ma io già penso a Roma contro la Roma. Io una stella? Vedremo, io voglio solo fare gol e lo ripeto, sto bene e sono pronto”.

“Spero che a Roma faremo ancora meglio rispetto ad oggi, voglio segnare grazie ai miei compagni. La prima a San Siro? Mi sentivo bene, è stato grandioso. La Roma? L’ultima volta ho perso, spero di vincere domenica. Siamo pronti e abbiamo tutto, vediamo”.

Così Gattuso: “È uno che quando arriva negli ultimi 20 metri è un cecchino, ci sta dando una grande mano, ma oggi bisogna fare i complimenti a tutta la squadra. Ad inizio stagione siamo riusciti ad esprimere un buon livello di calcio, in questo momento abbiamo ritrovato solidità e le qualità dei singoli: la tecnica di Paquetà, la velocità di Castillejo, la capacità di far gol di Piatek, che si è inventato il secondo gol. Se la squadra sta bene può fare questo ed altro. Per affrontare il Napoli ci vuole freschezza, e mi serviva sugli esterni, peraltro Suso era un po’ acciaccato. Laxalt aveva bisogno di fiducia e a me serviva tonicità. Bakayoko è un vertice basso è atipico, perché sa saltare l’uomo più che giocare la palla, poi in fase di interdizione è molto migliorato, si muove in diagonale e chiude bene le traiettorie di passaggio”.

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