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Olbia, Totti jr, un nutrizionista per farlo dimagrire. Il tecnico: non avrà mai la 10 e non è un attaccante

Dagli sfottò social alla scelta dell'Olbia di affiancargli un consulente per regolare l'alimentazione. Cristian difeso a spada tratta da tecnico sardo

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

La vita dei figli d’arte non è sempre semplice, specialmente se la figura del padre è parecchio ingombrante. Cristian Totti ha scoperto presto quanto alto può essere il prezzo da pagare. Il giovane calciatore sta provando a costruire il suo percorso in provincia, attraverso la proverbiale gavetta. Solo che è finito nel mirino dei social per qualche critica di troppo (lo hanno ribattezzato “capitan salsiccia”) tant’è che l’Olbia si sarebbe rivolto ad un nutrizionista per regolarne l’alimentazione e aiutarlo a rimettersi in forma.

Lo shitstorm sul figlio di Totti

I social sanno essere spietati, in tanti pensano di poter scrivere tutto quello che vogliono nel solo tentativo di prendere like e far diventare virali i propri commenti. E pazienza se di mezzo ci può finire un adolescente, con tutte le fragilità che possono accompagnarlo. L’ultima vittima di una pesante campagna di shitstorm è stato Cristian Totti, figlio di Francesco. Il ragazzo si è presentato alla prima con l’Olbia con qualche chilo di troppo raccogliendo le prese in giro di un enorme quantità di utenti.

La decisione dell’Olbia: dentro un nutrizionista

L’Olbia è corso immediatamente ai ripari mettendogli accanto un nutrizionista. “Quando è arrivato pesava di più di quello che pesa adesso, circa 88 kg”, ha raccontato il direttore tecnico della formazione sarda Ninni Corda in un’intervista a Sportitalia. Che poi ha aggiunto: “Pesava circa 88 chili e tende a ingrassare come il padre. Ha ottime qualità e la sua colpa è di essere il figlio di Francesco Totti e Ilary Blasi. Pesava più di quello che pesa adesso. Forse qualcosa meno di 90 chili, forse 88, ma perché ha avuto anche dei problemi fisici. Lui pensa solo a fare il calciatore, si allena tutto il giorno e posso solo parlarne bene. Ci vorrà del tempo per vederlo nelle condizioni giuste, come è capitato ad altri calciatori di categorie importanti. Se diventerà forte? Non ha senso dirlo a 19 anni, sicuramente lui è una cosa e il padre era un’altra“.

Cristian raccontato dal suo allenatore Amelia

Di Cristian ha parlato anche il suo attuale allenatore, il campione del Mondo Marco Amelia a La Repubblica: «Cristian è grosso, non è grasso. Gli insulti? È troppo intelligente per dare peso a quattro stupidi da tastiera, lo vedo tutti i giorni. È grosso di suo, ha due spalle così. È normale che ci sia qualche chilo di troppo a inizio stagione. Ma lavora sodo. Due chili su un ragazzo che ne pesa 80, non incidono. Come ha vissuto gli insulti? Non gliene frega niente. Tutti pensano che debba essere come il padre da quando è nato ma è un ragazzo che sta scrivendo la sua storia, che si è messo in gioco per la prima volta con i grandi. E con grande umiltà, spirito di sacrificio e voglia di lavorare lotta per una maglia. Se lui è qui, è perché ha delle qualità tecniche che abbiamo valutato utili per noi. Cristian l’ho visto da vicino al Frosinone lo scorso anno e penso possa fare questa categoria».

Sul ruolo dice: «Hanno provato tutti a farlo giocare in attacco come il papà. Sbagliando. Ho preso un trequartista che faceva fatica a giocare tra le linee, nonostante un ottima tecnica e l‘ho messo a centrocampo. Dove le sue qualità di ruba palloni e pulitore di gioco possono prevalere. Cristian vive da solo? Potrebbe comprarsi una villa. Ma ha scelto abitare in una casa insieme ad altri due compagni di squadra».

Papà Totti non ha avuto voce in capitolo nella trattativa: «Francesco non l’ho proprio calcolato. Nel senso, ci siamo sentiti ovviamente. Siamo amici e parliamo di tante altre cose. Su Cristian mi ha solo chiesto: “Sei sicuro?”. Io gli ho detto: “Sì, penso sia la tappa migliore per il suo percorso”. Ilary Blasi non l’ho sentita. Ancora non è venuto nessuno di loro due a vederlo. Ma sicuramente troveranno il modo. Per ora lo vogliono lasciare tranquillo. Sanno che è in buone mani. E poi il cordone ombelicale lo hanno tagliato da tempo. Che giocatore può diventare Cristian? Mi auguro che faccia la stessa strada di Daniele Conti. Figlio di un campione come Bruno, che ha scelto la Sardegna da giovane. Ma non giocherà mai con la 10. Che 10. L’ho data ad un calciatore di maggiore esperienza. E poi non ha il posto assicurato».

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