Come per ogni lunedì, anche ieri è stato il giorno giusto per un recap sulle direzioni di gara del turno precedente con qualche spunto anche sull’ultima giornata di campionato appena conclusa. Naturalmente tutto attraverso Open Var, la trasmissione di Dazn che prevede il commento diretto sugli episodi da parte di un massimo dirigente della classe arbitrale. Tra i temi toccati anche Inter-Juve, match che non ha lasciato particolari strascichi polemici ma sul quale qualcosa da rivedere c’era.
Danilo-Thuram: non era rigore
L’episodio di Inter-Juve è quello di Danilo e del contatto avvenuto in area bianconera con Thuram. Non punibile secondo Andrea Gervasoni, ex arbitro e vice commissario designatore della CAN di Serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa Italiana: “Vengono controllate tutte le situazioni. Danilo tocca il pallone e leggermente il piede di Thuram. Contatto non punibile. Silent check abbastanza veloce”. Stessa valutazione fatta anche dal Var in corso d’opera. Decisione corretta.
L’audio del Var
Nello specifico il direttore di gara Maresca aveva sorvolato sull’episodio. Il Var conferma nel giro di pochi secondi la bontà della scelta dell’arbitro campano per poi approfondire anche il possibile tocco col braccio di Cambiaso: “Dammi il punto di contatto – chiedono in Sala VAR – tocca con il corpo“. Nulla da rilevare, insomma, e massima soddisfazione per Gervasoni che ha messo in evidenza l’efficienza del controllo nella specifica situazione, abile a spulciare ogni frame per essere sicuro della propria decisione.
Okoye-Milik: la differenza con Sommer-Nzola
Un altro caso che rischia di fare giurisprudenza è quello avvenuto nel posticipo di ieri tra la Juventus e l’Udinese. Ci riferiamo al possibile rigore per il contatto tra Okoye e Milik che a qualcuno ha ricordato quello tra Sommer e Nzola di Fiorentina-Inter: “Io personalmente vedo Okoye che colpisce il pallone e poi si scontra con l’avversario – spiega Gervasoni -, mentre nell’episodio di Sommer vedo due giocatori che arrivano contemporaneamente sul pallone e poi c’è il pugno. Questa è la mia valutazione personale. Poi capisco i dubbi e le perplessità“.