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Ordine dopo la lite con Cesari non molla: ecco perché Orsato ha ascoltato il Var

Dopo la baruffa in diretta tv per il rigore concesso all'Atalanta contro il Milan, la prima firma de Il Giornale non fa retromarcia e rilancia

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Franco Ordine non fa retromarcia. Anzi, rilancia. Dopo la lite in diretta tv con Graziano Cesari in merito al rigore concesso all’Atalanta da Orsato dietro segnalazione del Var per il contatto Giroud-Holm, il noto giornalista pone l’accento sul “problema arbitrale per il Milan”.

Milan-Atalanta, il rigore delle polemiche: Ordine non cambia idea

Nel corso di Pressing, su Italia 1, sono volate parole grosse tra Ordine e l’ex arbitro Cesari, che ha ritenuto giusto il penalty assegnato alla Dea da Orsato dopo aver rivisto l’intervento di Giroud su Holm. Nel suo editoriale su Milannews.it il giornalista non cambia affatto idea. “Resto convinto della mia tesi – scrive -. Orsato è sempre stato nella sua luminosa carriera uno scettico sull’uso esasperato del Var e senza il richiamo di Irrati non avrebbe mai dato quel rigore. Ha commesso l’errore di rivedere per tre secondi l’azione senza valutarne né l’effetto né la simulazione dell’atalantino Holm, sapete perché?”. Lo stesso Ordine, poi, fornisce la risposta al quesito: “Perché deve intraprendere la carriera dirigenziale arbitrale e non vuole essere considerato un nemico del Var”.

Che caos per il rigore all’Atalanta: quanti pareri contrastanti

Se per Cesari la decisione di Orsato è risultata corretta, dello stesso avviso non è stato Calvarese, ex fischietto oggi opinionista televisivo. Per quest’ultimo non era un penalty da concedere dal momento che “si è sempre detto che l’intensità è un parametro da valutare sul campo e non al monitor. E dalle immagini si vede chiaramente come Giroud provi a fermarsi, ed è il motivo per cui Orsato non fischia inizialmente”. A Open Var, invece, Antonio Damato, membro della Commissione Arbitri Nazionale Serie A e B, ha ritenuto giusto il rigore perché si tratta di “un chiaro fallo. C’è un calcio da parte di Giroud all’altezza del petto”.

Ordine e la tesi del problema arbitrale per il Milan: i numeri

Facendo ricorso alle statistiche di Kichest.it, Ordine mette in evidenza alcuni numeri che riguardano il rapporto tra il Milan e gli arbitri. In particolare, nessun milanista compare nella classifica dei 20 calciatori più fallosi. Ad esempio il rossonero più falloso è Loftus Cheek che occupa la 26a posizione.

E, ancora, un dato su Theo Hernandez e il confronto con Calhanoglu dell’Inter. Per il laterale del Milan “28 falli commessi, 28 ammonizioni”, mentre il regista della squadra di Simone Inzaghi è “il quinto più falloso in serie A con 40 falli ma è il 57esimo tra gli ammoniti con cinque cartellini gialli”. Infine, la questione rigori. Al Diavolo sono stati fischiati contro sette penalty in Serie A, “solo Sassuolo e Salernitana hanno ricevuto più rigori contro”. Il giornalista non ha dubbi: “Esiste un problema arbitrale per il Milan e tocca al management lavorare a fari spenti e potenziando la presenza politica nelle istituzioni” afferma su Milannews.it.

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