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Open Var, Calvarese attacca dopo Milan-Atalanta: "Giroud-Holm non era rigore, giustificano sempre gli arbitri"

Il rigore concesso alla Dea contro i rossoneri ha fatto parecchio discutere. La classe arbitrale ha provato a spiegare la dinamica dell'episodio non convincendo però proprio tutti.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Ha fatto parecchio discutere il rigore concesso all’Atalanta nella gara contro il Milan a seguito del contatto avvenuto all’interno dell’area rossonera tra Giroud ed Holm. Open Var ha provato come sempre a fare chiarezza, con delle giustificazioni che però non hanno trovato l’unanimità dei consensi. Tra chi si oppone a quanto spiegato dai vertici arbitrali c’è l’ex fischietto Gianpaolo Calvarese, oggi moviolista televisivo, che ha voluto dire la sua sul contestato episodio.

Troppa confusione attorno al Var

Da protocollo il Var dovrebbe intervenire solo e soltanto in caso di presenza di fattori oggettivi. Proprio su quest’ultimo elemento si focalizza la tesi di Gianpaolo Calvarese, riportata attraverso le pagine di Tuttosport: “A sette anni dall’introduzione del VAR in Serie A, questo strumento avrebbe dovuto restituire credibilità e soprattutto certezza – spiega l’ex fischietto – . Trascorso questo tempo, l’utente medio dovrebbe capire istintivamente quali episodi siano da VAR e quali no. Invece regna la confusione, la condizione peggiore“.

Orsato, il mancato fischio e la spiegazione di Calvarese

Veniamo quindi al controverso caso Giroud-Holm: “Dalle immagini si vede chiaramente come Giroud provi a fermarsi, ed è per quello che Orsato non fischia inizialmente – spiega Calvarese – . L’episodio è difficile, sicuramente, ma si è sempre detto che l’intensità è un parametro che deve essere valutato dal campo e non al monitor. Il regolamento d’altronde introduce concetti come l’imprudenza o la noncuranza, proprio perché di un contatto non può essere ignorata l’intensità“.

Open Var e la difesa a oltranza della classe arbitrale

Da questo punto di partenza, poi, nasce una critica neppure tanto velata ad Open Var, trasmissione televisiva che avrebbe il compito di fare chiarezza sugli episodi arbitrali più discussi del turno precedente o appena vissuto. Ecco il punto di vista di Calvarese: “Di oggettivo devono rimanere poche circostanze: il fuorigioco, il gol-non gol, il braccio posizionato sopra alla spalla. Tutto il resto, a mio avviso, è interpretabile e deve rimanere tale. La mia impressione, inoltre, è che si voglia sempre giustificare ex post l’operato arbitrale, errori compresi. Questo accade spesso anche in Open Var, che credo sia comunque un format da lodare, dato che ha aperto alla trasparenza del mondo arbitrale, qualora ce ne fosse stato bisogno“.

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