L’oro più scontato per alcuni, quello più bello per altri, quello più falso per altri ancora. La pugile Imane Khelif ha vinto la finale battendo ai punti con verdetto unanime la cinese Liu Yang e riaprendo nell’opinione pubblica la polemica per la sua “intersessualità” e sulla legittimità di far partecipare a un combattimento tra donne chi produce testosterone.
Il trionfo di Khelif
Come sempre dopo ogni successo l’algerina non ha pianto ieri sera dopo il verdetto. Ha ballato, prima di essere portata in trionfo sulle spalle del suo allenatore, mostrando poi commossa e con orgoglio la bandiera del suo Paese. Il pubblico era impazzito e come sottofondo si sentiva Abdel Kader , una canzone che in Algeria vale un inno nazionale. Oggi volerà nel suo Paese, la attende il presidente Abdelmadjid Tebboune, che già si è fatto vivo per complimentarsi con lei.
La polemica dopo il ritiro della Carini
Il caso sull’identità di genere, leit-motiv sin dalla cerimonia di apertura di queste Olimpiadi parigine, era scoppiato già dall’abbinamento con l’azzurra Angela Carini che si è ritirata dopo neanche un minuto dopo aver incassato due colpi dall’algerina. Da quel giorno è intervenuto chiunque nel dibattito, da Elon Musk a Trump fino alla Rowling. Ed anche oggi, il day-after l’oro, il web trabocca di commenti con i due partiti fermi sulle rispettive posizioni.
Il dibattito sul web si accende
Fioccano i commenti, nella nuova versione tra apocalittici e integrati o meglio dire inclusivi: “Qualsiasi parte del suo corpo, qualsiasi, anche i dettagli, è maschile in modo sfacciato. Ma a chi vogliono fare fessi? Ma quale “intersessuale” del c..!!! Si è RUBATO una medaglia non sua ed io non ne sarei fiero fossi gli algerini” e poi: “Ora che Imane Khelif ha concluso la sua avventura olimpica dico una cosa. Possiamo stabilire negli sport di contatto dei limiti di testosterone a esclusiva tutela dell’incolumità delle atlete. Per me sì” e anche: “Vedo donne su Twitter che difendono un uomo che prende a cazzotti altre donne. Il mondo al contrario” e ancora: “L’ideologia Woke ha fatto morire lo sport femminile ieri sera, dopo questa finale e vittoria”.
C’è chi osserva: “È una chimera, una vittoria di Pirro che poggia sulla falsificazione della realtà e come tale sarà consegnata alla storia” e poi: “è la più grande frode sportiva perpetrata fin’ora nel nome di un’ideologia voluta da pochi. Le donne, quelle vere, devono svegliarsi perché verranno sempre più sostituite in ogni loro ruolo da mezzi maschi asessuati” e ancora: “basterebbe farla controllare da un medico che secondo me dopo un attento e lunghissimo controllo, e dopo aver sentito dei suoi colleghi riuscirebbe a capire il sesso. Fidarsi dei documenti è un po’ poco. A questo punto mi sa di fregatura”
Poi c’è l’altra campana: “Una donna d’oro. Campionessa olimpica. Inclusiva, sportiva, umana! Era scritto nella storia!” e poi: “La risposta migliore a tutto il fango lanciato addosso a questa atleta DONNA e da ieri d’ORO. L’odio ha perso nuovamente, Carini ha perso di nuovo” e anche: “volevano il mostro…hanno creato un’icona…di inclusività, sportività, appartenenza, di umanità…Campionessa olimpica, medaglia d’oro nonostante le pressioni, i condizionamenti…nonostante tutto..”, oppure: “Se la merita tutta. Si meriterebbe anche delle scuse per tutta la cattiveria che ha ricevuto”