Oscar Pistorius, ormai ex campione di atletica, il 14 febbraio del 2013 uccideva la modella e compagna Reeva Steenkamp. Per l’omicidio, l’atleta paralimpico è stato condannato a 13 anni e 5 mesi. Intanto, ha parlato a La Repubblica il suo manager Peet Van Zyl.
- Oscar Pistorius vuole i domiciliari, parla il manager
- Come sta oggi l'ex campione?
- Oscar Pistorius e l'omicidio di Reeva Steenkamp
Oscar Pistorius vuole i domiciliari, parla il manager
Oscar Pistorius potrebbe presto tornare a casa, ai domiciliari o in libertà vigilata e in questo caso vorrebbe sceglierebbe l’Italia. A svelarlo a La Repubblica il suo manager Peet Van Zyl.
“Potrebbe uscire alla fine di questo mese o a marzo. Ha scontato più della metà della pena. Ma dipende da vari fattori e pareri. Condizione essenziale era che lui incontrasse i genitori di Reeva Steenkamp. Lo ho fatto a giugno: ha visto solo il padre, la madre non ha voluto. C’è molta politica dietro a queste decisioni. E una forte opposizione dei gruppi femministi. Lui parla soprattutto dell’Italia, dove si è sempre trovato bene. Vuole ritornarci, altri posti non gli interessano. Ma se anche avrà la libertà vigilata non so se gli ridaranno il passaporto. Dice che ha voglia dell’Italia, è il primo Paese che vuole rivedere. Amava molto Gemona, in Friuli, la nostra base di allenamento”.
Come sta oggi l’ex campione?
Van Zyl aggiunge anche dettagli sull’ex atleta che ormai ha 36 anni e la cui vita è inevitabilmente cambiata. “Gli sono caduti i capelli, è molto stempiato, e anche dimagrito. E soprattutto fuma, una sigaretta dopo l’altra, nevroticamente. Prima non aveva questa abitudine. Con me commenta le notizie sull’atletica, è ancora molto appassionato del suo sport. Anche se mi ha detto chiaramente che non tornerà più a correre – e poi -. In carcere si è messo a studiare business administration e settore immobiliare. Una volta fuori si occuperà di proprietà e di case. Ora pulisce i bagni della struttura, il suo lavoro è quello”.
Oscar Pistorius e l’omicidio di Reeva Steenkamp
Cosa accadde? Nel giorno di San Valentino del 2013, il campione in grado di partecipare anche ai Giochi Paralimpici di Londra 2012 sparò quattro colpi di pistola attraverso la porta del bagno della sua abitazione in Sud Africa. Dietro a quella porta, si trovava la compagna di allora di Pistorius, la modella Reeva Steenkamp che morì in seguito alle ferite provocate.
È stato condannato la prima volta nel 2013, a 5 anni per omicidio colposo. Poi, nel 2018 la condanna è diventata per omicidio volontario e la pena è aumentata a 13 anni e 5 mesi da scontare nel penitenziario Kgosi Mampuro a Pretoria. Ora per lui uno spiraglio dato che la legge sudafricana prevede che chi ha scontato metà della pena possa trascorrere l’altra metà in libertà vigilata. Prima però dovrà ottenere il via libera di un comitato, di uno psicologo e di un assistente sociale.