La storia non ha ancora cambiato data a Napoli. Fino a ieri rimaneva il 10 maggio, giorno del primo storico scudetto, ma questo 30 aprile rimarrà a lungo e per generazioni nella testa dei napoletani per la delusione di una festa annunciata e rinviata. Il terzo scudetto arriverà, probabilmente, ma non nel giorno stabilito. Due sole palle gol nel primo tempo, con Osimhen e Anguissa, neutralizzate da Ochoa poi nel secondo tempo la pressione azzurra sfocia nel gol di Olivera che sembra voler riscrivere la storia (un gol di un difensore decise la gara scudetto nel ’90 con Baroni alla Lazio) e fa esplodere il Maradona ma Dia a 7′ dalla fine gela tutti col gol dell’1-1. Tutto da rifare, ora l’appuntamento col tricolore si sposta a Udine.
Qui la cronaca di Napoli-Salernitana
- Le pagelle del Napoli
- Pagelle Salernitana, il migliore dei granata
- La pagella dell'arbitro
- Il nostro superTOP
- Il nostro superFLOP
- I prossimi impegni del Napoli
Le pagelle del Napoli
- Meret 6 – Brivido quando su un cross granata tradisce un’insicurezza, poi si riprende. Non ha colpe sul gol di Dia. (voto alla stagione: 8. Doveva fare le valigie per far posto a Navas, ha iniziato il campionato tra la sfiducia generale ma ha smentito tutti con un campionato da Oscar)
- Di Lorenzo 7 – Non si fa prendere dall’emozione, non sbaglia una chiusura nè un appoggio (8,5, il capitano è stato il simbolo dello scudetto: gol preziosi, recuperi da marziano, incoraggiamento ai compagni, serietà e professionalità senza mai prendersi una pausa)
- Rrahmani 6,5 – Preciso e puntuale (7, una conferma per il kosovaro, leader silenzioso capace di gol pesanti – anche alla Juve – e garanzia per tutti sempre)
- Kim 6,5 – Poco impegnato ma sempre una certezza (8.5, arrivato tra lo scetticismo generale si è preso il Napoli dalla prima partita: un muro insuperabile, ha fatto dimenticare un fenomeno come Koulibaly in un mesetto ed oggi è l’idolo delle curve)
- Olivera 6.5 – Non sempre riesce a incidere in fase offensiva ma non commette errori, poi entra nella storia col gol che sblocca la gara di testa su azione d’angolo. Si prende la standing ovation quando esce – dall’82’ Juan Jesus sv (6,5, ha risposto sempre presente ogni qual volta è stato chiamato in causa, in campionato come in Champions, mai una parola fuori posto, nessuna gelosia con Mario Rui e tanta concretezza versata alla causa; Mario Rui 7,5 – Il professore per tutto il girone d’andata è stato tra i migliori in assoluto, numeri d’alta scuola, assist a raffica, migliorata anche la fase difensiva, un capitano-bis che ha trascinato il Napoli per mesi. Lieve calo nel finale di stagione prima dell’infortunio)
- Anguissa 7 – Non si limita a coordinare il centrocampo e a coprire i buchi, si vede anche sotto porta – dall’88′ Ndombele sv (8, l’equilibratore del centrocampo, uomo-ovunque che a inizio stagione ha anche segnato gol da Pallone d’oro. A lui Spalletti non rinuncerebbe mai e il perché lo si capisce vedendolo giocare)
- Lobotka 7,5 – Un furetto scatenato, non detta solo i ritmi: crea calcio e i suoi box to box sono leggendari – dall’89′ Simeone sv (9, il brutto anatroccolo dei tempi di Gattuso è diventato un cigno: movenze alla Xavi, play inesauribile, il vero segreto del miracolo Napoli è lo slovacco)
- Zielinski 6 – Troppo timido nei contrasti e fa rabbia la sua indolenza quando poi lo vedi fare giocate perfette. Tenta anche il gol in rovesciata ma non si coordina bene – dal 60′ Raspadori 6,5 – Portafortuna, appena entra il Napoli trova il gol (7,5 – pur tra qualche alto e basso è stata la miglior stagione in azzurro del polacco, peccato siano mancati i gol che ha sempre fatto)
- Kvaratskhelia 7 – Svaria anche a destra in avvio, per non dare riferimenti, si incaponisce in qualche dribbling di troppo ma è prezioso a creare superiorità con un avversario che si è chiuso molto bene: sfiora diverse volte il gol (9, ora tutti si affannano a dire che l’avevano scoperto anni fa ma quando è arrivato per prendere il posto di un senatore come Insigne era un mezzo sconosciuto. Dalla prima gara col Verona ha fatto capire che sarebbe diventato un crack. Il paragone con Best non è blasfemo, se migliora nel tiro diventa da Pallone d’oro; Raspadori 7 – Bloccato per tempo da un lungo infortunio ha mostrato cose egregie prima e dopo: è il futuro di questo Napoli)
- Osimhen 7 – Scatenato sin dal primo minuto ma non trova la rete della storia (9,5 – Trascinatore, goleador, capocannoniere, leader. Tutto in un’unica figura. Il nigeriano in questi anni è sempre migliorato ed ora sembra arrivato al top. O forse non ancora. Napoli spera che possa rimanere in azzurro; Simeone 7,5 – Il risolutore di tante gare equilibrate, media gol da big, peccato per l’infortunio nel finale di stagione quando sarebbe servito di più, specie in Champions)
- Lozano 6,5 – Più efficace di altre uscite, sgusciante e tirato a lucido anche se qualche ingenuità la commette anche oggi, dal 60′ Elmas 6,5 – Si dà molto fa fare e per poco non segna un eurogol dopo una discesa impetuosa (6,5– Un po’ troppo discontinuo il messicano e mai come quest’anno avaro di gol ma alcune sue prestazioni sono state decisive; Politano 7. Inizio stagione da favola, poi si è ripreso dopo un calo, peccato per l’infortunio; Elmas 7 – Si è ritagliato spazi importanti ed ha segnato gol pesanti)
Pagelle Salernitana, il migliore dei granata
- Ochoa 7 – Non si è mai arreso: evita diversi gol, sia a Osimhen che ad Anguissa nel primo tempo e si ripete nella ripresa
La pagella dell’arbitro
- Marcenaro 6 – C’era un solo precedente con i partenopei, e risaliva alla 4ª giornata di campionato. In quell’occasione gli uomini di Spalletti ospitarono il Lecce di Baroni., 1-1. Alla rete di Elmas rispose Colombo, che fallì anche un rigore calciato prima del temporaneo vantaggio dei padroni di casa. Tiene abbastanza bene in pugno la gara, primo giallo per Zielinski nella ripresa, poi anche per Olivera. Rosso nel finale al tecnico granata Paulo Sousa per proteste.
Il nostro superTOP
Lobotka ha impressionato anche oggi per la sua inesauribile costanza, dal 1′ fino a quando non è uscito ha provato a spingere i suoi
Il nostro superFLOP
Zielinski non è stato insufficiente ma da uno come lui, specie in partite del genere, è lecito aspettarsi di più
I prossimi impegni del Napoli
Ora il Napoli è atteso dalla trasferta di giovedì a Udine. Cinque gli appuntamenti di maggio degli uomini di Spalletti: il 2 a Udine, il 7 ricevono la Fiorentina, il 14 trasferta a Monza, il 21 in casa contro l’Inter e il 28 a Bologna. Ultimo sforzo, il 4 giugno al Maradona contro la Samp.