Mai dare per morta la Pro Recco: questa la lezione di gara 2 della finale scudetto del campionato di pallanuoto di A1 maschile, vinta per 13-10 dai campioni in carica che annullano così il match point del Brescia, vittorioso in gara 1. Poco spettacolo a Sori in un incontro segnato dal gioco duro e dal battibecco tra i coach Sandro Sukno e Sandro Bovo.
- Pallanuoto, finale scudetto: Recco-Brescia 13-10, serie sull’1-1
- Pallanuoto, gioco duro in Recco-Brescia
- Pallanuoto, le polemiche di Bovo e Felugo
Pallanuoto, finale scudetto: Recco-Brescia 13-10, serie sull’1-1
Tutto da rifare per il Brescia: nella gara 2 di Sori, campo di casa della Pro Recco (la storica vasca di Punta Sant’Anna è indisponibile da inizio stagione), l’AN esce sconfitta per 13-10 e vede i liguri rimettere in parità la serie che va dunque alla “bella”, in programma il 20 maggio in casa dei lombardi, a Mompiano.
Le due squadre giocano alla pari, il Brescia conduce solo nel primo quarto (chiuso sul 3-3) prima che la Pro Recco prenda in mano la partita sfruttando la maggiore efficacia su uomo in più: il confronto generale del rendimento in superiorità (6/13 contro il 6/18) non racconta a dovere l’andamento dell’incontro, la Pro Recco prevale tra secondo e terzo quarto, precisamente dal 14’ al 21’, quando tiene a 0/7 l’AN e piazza un parziale complessivo di 5-1, passando dal 5-4 al 10-5. Il Brescia poi si riprende, ma non ha la forza di ricucire lo strappo. Tra i liguri fondamentale l’australiano Younger, autore “solo” di 2 gol ma di una quantità di giocate dalla eccezionale intelligenza pallanuotistica, ma anche Del Lungo fa la sua parte tra i pali.
Pallanuoto, gioco duro in Recco-Brescia
Il match non passerà alla storia come uno dei più spettacolari di sempre… Tanta tensione e tanto ritmo si tramutano in una valanga di errori in possesso, ma anche in un elevato nervosismo che porta le due squadre a esasperare i contatti e gli arbitri Colombo ed Ercoli a dirigere in maniera fiscale: ne deriva una gara spezzettata, con una moltitudine di fischi e due cartellini rossi, entrambi per gioco scorretto.
Uno lo prende il capitano ligure e del Settebello Francesco Di Fulvio per un colpo al collega Jacopo Alesiani, l’altro va ad Alessandro Balzarini, 22enne talento ribelle dell’AN, bomber di razza che però perde spesso le staffe – la sua espulsione costò la sconfitta al Brescia nella semifinale di Coppa Italia contro il Savona – colpevole di aver sferrato un pugno a Giacomo Cannella. Entrambi saranno squalificati in gara 3.
Pallanuoto, le polemiche di Bovo e Felugo
Mentre i giocatori se le danno di santa ragione in acqua, a bordovasca si assiste anche al battibecco tra i due coach: il croato della Pro Recco Sandro Sukno invita l’arbitro a espellere il collega Sandro Bovo per proteste, lui reagisce a muso duro dalla sua panchina. E a fine gara non si trattiene dalla ramanzina al collega. “Che ho urlato a Sukno? Che non si deve permettere di protestare con l’arbitro perché io mi alzo dalla panchina. Anche lui si alza, se lo faccio io si deve fare i fatti suoi…”.
Maurizio Felugo, ex azzurro oggi presidente della Pro Recco, invece se la prende con la direzione di gara: “Non mi piace parlare di arbitri, ma stasera si è capito poco – il suo commento a RaiSport -: troppe espulsioni senza palla, ormai il centroboa può farlo chiunque tanto il premio dall’arbitro arriva comunque. Troppe le simulazioni: ne perde anche lo spettacolo, non penso che la gente ci abbia capito qualcosa”.