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Panatta smaschera Sinner: "Ha un problema sulla terra rossa. Ma al Roland Garros sarà in finale con Alcaraz"

L'ex campione spiega i limiti di Jannik sulla superficie lenta nel podcast "La telefonata". A Parigi, però, è troppo ampio il margine, suo e di Carlitos, rispetto agli altri.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Dal sole di Roma alle luci di Parigi: il carrozzone del tennis mondiale è pronto a trasferirsi in blocco dalla capitale d’Italia a quella di Francia, sede del secondo Slam stagionale. Prima dell’inizio del Roland Garros si stanno celebrando dei tornei storici e prestigiosi, come l’ATP 500 di Amburgo in cui c’è Zverev, o molto suggestivi come l’ATP 250 di Ginevra, scelto invece per la sua ripartenza da Djokovic. È innegabile, però, che l’attenzione degli appassionati sia rivolta principalmente al Roland Garros. Ed è proprio all’appuntamento parigino che guardano Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel podcast “La Telefonata”.

La finale Sinner-Alcaraz agli Internazionali d’Italia

Ampio spazio, nell’ultima puntata della produzione curata da Fandango con la rivista “Tennis Italiano”, alla finale degli Internazionali d’Italia, vinta in due set da Carlos Alcaraz su Jannik Sinner. Un match che per Panatta ha avuto due fasi ben delineate: “Secondo me nel corso del primo set sia Sinner sia Alcaraz erano molto tesi, non ha giocato bene nessuno dei due. Non c’è mai stato realmente un attimo di natura emozionale. Poi Alcaraz ha vinto il primo parziale, si è sciolto e ha giocato molto bene. Nel secondo set non c’è stata partita“, ha ammesso l’ex campione azzurro.

Panatta: “Ecco il problema di Jannik sulla terra rossa”

Da Panatta, quindi, un’analisi sul problema evidenziato da Sinner sulla superficie lenta, sul vero piccolo (e unico) limite di Jannik sulla terra rossa rispetto ad altri tipi di campi più veloci, come il cemento o l’erba: “Secondo me è indicativa quella volée che ha sbagliato nel secondo set. Il problema è che sulla terra battuta la palla la devi cercare, mentre sul cemento è la palla che viene da te. Il rimbalzo è diverso e col movimento della racchetta che ha durante l’esecuzione del dritto, Sinner fa più fatica. Lui è abituato al cemento e ad aspettare l’arrivo della palla, mentre sulla terra la deve cercare, deve colpirla in avanzamento”.

La previsione di Adriano Panatta sul Roland Garros

Pur con questo piccolo ma significativo problema con cui fare i conti, a detta di Panatta Sinner ha ottime possibilità di approdare in finale a Parigi ancora contro Alcaraz. Del resto, chi potrebbe insidiarli in questo particolare momento, visto che lo spagnolo sulla terra è quasi imbattibile e Jannik sembra aver recuperato in fretta una condizione più che accettabile? “A parte Alcaraz e Sinner, grosse alternative non ne vedo. Sono convinto che la miglior versione dello spagnolo sia in grado di battere la miglior versione dell’italiano sulla terra, mentre sul cemento vale l’esatto contrario. Magari – la precisazione di Panatta – Sinner potrebbe anche smentirmi a Parigi. Entrambi però hanno un margine troppo evidente rispetto agli altri“.

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