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Pantani, si riapre il caso sulla squalifica al Giro 1999: l'ombra della camorra su Madonna di Campiglio

La procura di Trento riapre il caso Pantani, in particolare riguardo i fatti di Madonna del Campiglio nel Giro d'Italia 1999. Si ipotizza il coinvolgimento della criminalità organizzata in un giro di scommesse clandestine

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Purtroppo non sembra esserci pace per Marco Pantani, icona del ciclismo dalla sorte tragica. A vent’anni dalla scomparsa si riapre il caso del Pirata, in merito in particolare ai fatti del 1999. La procura di Trento ha deciso di procedere con nuove indagini, con il sospetto di un giro di scommesse clandestine legate alla criminalità organizzata.

Pantani, l’ipotesi di un coinvolgimento della criminalità organizzata nei fatti di Madonna di Campiglio

In particolare, l’ipotesi è che la camorra fosse coinvolta, con l’obiettivo di fare in modo che Pantani non vincesse la maglia rosa al Giro d’Italia di quell’anno. L’edizione numero 82 della corsa fu in effetti vinta da Ivan Gotti, e passò alla storia per l’esclusione dello stesso Pantani, allora in maglia rosa, prima di poter disputare la ventunesima tappa, quella passata suo malgrado alla storia di Madonna di Campiglio.

Allora un controllo antidoping nella mattina della partenza rilevò sul sangue dello scalatore valori oltre la norma riguardo l’ematocrito (il limite tollerabile era del 50%, il Pirata presentava invece valori del 52% relativi ai globuli rossi nel sangue). Di conseguenza il ciclista di Cesena fu squalificato e da quel momento iniziò lenta ma inesorabile la sua discesa nel baratro.

Le rivelazioni di Vallanzasca sull’esclusione di Pantani dal Giro

Più di vent’anni dopo la procura di Trento, tramite la DDA guidata da Sandro Raimondi, riapre il caso con un fascicolo affidato a Patrizia Foiera, pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia. Si ipotizza un giro di scommesse clandestine legate alla camorra: una tesi che era saltata fuori già da delle audizioni in Commissioni Antimafia, e dalle rivelazioni di Renato Vallanzasca.

A suo dire la criminalità organizzata aveva tramato affinché Pantani non conquistasse il primo posto nella generale al termine della corsa rosa. Ecco quindi i controlli che estromisero il Pirata dal Giro, sempre riportando la ricostruzione del noto rappresentante della mala milanese e che ad oggi non hanno avuto riscontri in termini di prove.

Al momento nessun indagato né ipotesi di reato

Ma la stessa famiglia di Pantani da anni lotta affinché vengano riaperte le indagini, e anche grazie all’impulso dei loro legali si sta nuovamente approfondendo questa parentesi controversa della vita del ciclista. Al momento si parla di una indagine modello 44, vale a dire senza indagati iscritti nel registro e senza ipotesi di reato.

Intanto, la pm Foiera a quanto risulta si è recata nel carcere dove è detenuto Vallanzasca per sentirlo come persona informata sui fatti, ma secondo quanto riporta Sky Sport l’uomo, “in condizioni di salute precarie” non è riuscito a rispondere alle domande del pubblico ministero.

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