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Paralimpiadi, Bortuzzo è bronzo: "Per me vale oro". Il record migliorato e la dedica speciale di Manuel

Missione compiuta per il nuotatore triestino, terzo nella finale dei 100 rana SB4: dall'incidente del 3 febbraio 2019 alla rinascita, dopo un'esperienza al Grande Fratello.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Manuel Bortuzzo ce l’ha fatta: si è guadagnato il podio, tornerà da Parigi con una medaglia. Una splendida medaglia di bronzo. Il nuotatore triestino è andato ancora una volta oltre i propri limiti nei 100 rana SB4, spingendosi dove nessun italiano aveva fatto prima. Ha ritoccato, infatti, il record italiano nella categoria. Anzi, ritoccato è dir poco: l’ha praticamente abbattuto. “Non avevo mai vinto niente”, le prime parole al termine della gara per Manuel. Amabile bugia. Tutte le battaglie importanti le ha vinte a mani basse. Ma ora avrà anche una medaglia con dentro un pezzo della Tour Eiffel a certificarlo.

Bortuzzo: terzo tempo in batteria e la speranza per la finale

La giornata di Manuel era cominciata alle 11.04, con la sua batteria di qualificazione. Poco più di una formalità, visto che su dieci atleti in totale alla finale ne sarebbero stati ammessi otto. Ma una pratica che il giovane nuotatore ha sbrigato alla grande, chiudendo secondo nella sua frazione col terzo tempo complessivo. Inavvicinabile il russo Dmitrii Cherniaev, quasi di un altro pianeta e capace di viaggiare con una decina di secondi di vantaggio. Più avanti anche il greco Antonio Tsapatakis, di diversi secondi. Alle spalle, invece, l’argentino Nicolas Rivero. Sulla carta, il “vero” rivale di Manuel nella corsa al bronzo. Bortuzzo, infatti, si era presentato a Parigi col quarto tempo.

Fantastica medaglia di bronzo per Manuel col record italiano

Fiducia ripagata da quel che è accaduto poi in finale. In un pomeriggio davvero magico per il nuoto e più in generale per lo sport paralimpico azzurro, Manuel ci ha messo del suo. Nella prima metà della finale ha viaggiato addirittura alla pari con Tsapatakis, andando a caccia di un imprevedibile argento. Poi nella seconda vasca il greco è scappato via, mentre Cherniaev chiudeva in scioltezza (1’32”20). Argento per Tsapatakis (1’36”16) e Bortuzzo a lottare con le unghie e coi denti contro il ritorno di Rivero. Missione compiuta. Terzo l’italiano (1’42”52, personale migliorato di quasi due secondi) e quarto l’argentino a oltre due secondi.

Gioia Bortuzzo: la dedica di Manuel per la medaglia vinta

Visibilmente commosso l’azzurro a fine gara. “Un’emozione indescrivibile, ci speravo, non avevo mai vinto niente“, la sua ammissione ai microfoni della Rai. “Ho chiuso quarto agli Europei, ero stato quinto ai Mondiali. Ho fatto il record italiano, un gran tempo, è tutto bellissimo. Nell’ultima vasca ero piantato, ma ho ripensato a tutta la fatica fatta per essere qui. Questo traguardo vale come un oro, era già tanto per me essere qua, figuriamoci ora”. Quindi la dedica: “Questo bronzo lo devo al mio allenatore Francesco (Bonanni, ndr), sarà sicuramente sugli spalti a piangere. Ho rischiato tante volte di mollare, devo dire grazie a lui, alle Fiamme Oro e alla mia famiglia”.

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