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Bortuzzo: "Alle Paralimpiadi con nulla da perdere, ecco cosa mi aspetto. Montano? Una fortuna averlo accanto"

L'ex promessa del nuoto azzurro, rimasto vittima di un agguato cinque anni fa a Roma, è pronto finalmente a godersi le emozioni a cinque cerchi: sogni, speranze e un retroscena.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Cinque anni e mezzo fa la notte più lunga, più cupa, più buia. Sta per chiudersi finalmente un cerchio per Manuel Bortuzzo, la promessa del nuoto azzurro che sognava di gareggiare alle Olimpiadi e che per questo si era trasferito a Roma, per prepararsi al meglio per Tokyo al fianco di campioni come Greg Paltrinieri e Gabriele Detti. La sera del 3 febbraio 2019 qualcuno lo scambiò per un’altra persona e gli sparò all’esterno di un pub della Capitale. Manuel è rimasto vivo per miracolo, anche se ha perso l’uso delle gambe. E adesso sta per coronare il suo sogno. Non saranno le Olimpiadi, bensì le Paralimpiadi: ma l’emozione sarà in ogni caso fortissima.

Bortuzzo: “Paralimpiadi chiusura di un cerchio”

Intervistato dall’Ansa, Manuel ammette: “Per me queste Paralimpiadi di Parigi rappresentano la chiusura di un cerchio, lo sento. È una sensazione bella, qui percepisci di aver raggiunto l’apice. Essere qui mi dà quella serenità di dire di essere arrivato, ora non c’è nulla da perdere. Mi approccio a questo evento con serenità perché ho lavorato e sono soddisfatto di come l’ho fatto. Ho tanta voglia di fare, non vedo l’ora di gareggiare; è tutto molto bello e sono molto gasato”.

Nuoto, quel record del 2015 strappato a Paltrinieri

Nel 2015 Bortuzzo firmò il nuovo record italiano dei 3000 metri nella categoria ragazzi, superando il precedente primato stabilito proprio da Paltrinieri. Oggi è emozionato come allora, se pensa all’attesissimo debutto fissato per il 2 settembre: “La competizione è la stessa, tutto identico. Cambiano i compagni di viaggio, ma solo loro perché le sensazioni sono uguali. Mi auguro possa essere seguita allo stesso modo perché merita. Io in una condizione diversa, ma ci sono”.

I consigli speciali di un amico: Aldo Montano

La sua storia Manuel ce l’ha scritta sulla pelle. Letteralmente, per i tatuaggi che indicano momenti significativi della sua vita: il 3 febbraio 2019 inciso dietro il collo, il 12 che indica i millimetri che hanno separato il proiettile dall’aorta addominale, tenendolo in vita. Adesso l’ex promessa del nuoto azzurro ha un nuovo “punto di riferimento”: Aldo Montano, conosciuto al Grande Fratello. “L’ho sentito, mi ha scritto. Lui è un esperto di questi eventi ed è una grande fortuna averlo accanto”.

Bortuzzo e il sogno del podio: “Dura, ma ci proverò”

L’obiettivo è fissato: “Il sogno è sempre quello di mettersi l’oro al collo, ma dobbiamo anche essere realisti. Me la vedrò contro chi nuota da tanti anni, tutti atleti molto forti sulla carta. Non ho pressione perché non sono il favorito, non ho nulla da perdere. Andrò per giocarmi tutto senza guardare al risultato, perché una volta che hai dato tutto, quello che arriva arriva. Voglio toccare la vasca e poter dire di aver fatto bene. So che valgo, ma tutto è una conseguenza. Sarei disposto anche ad arrivare ultimo ma con un tempo incredibile per me stesso”.

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