Il day-after fa meno male per Irma Testa. La campionessa di pugilato, bronzo a Tokyo e partita per Parigi con sogni di medaglia, è stata eliminata dall’Olimpiade nei 57 kg per 3-2 dalla cinese Zichun Xu, al termine di un match in cui non ha brillato ma che è stato caratterizzato da decisioni arbitrali quantomeno dubbie. L’azzurra si confessa al Corriere della Sera.
La Testa accetta il verdetto
Al quotidiano milanese dice la pugile di Torre Annunziata: «Sto bene. Già la sera del match con la cinese ho analizzato le cose: una volta letto il verdetto, non c’è nulla da fare. Si accetta la situazione e si va avanti. Rimane la delusione di un momento che finisce. Una preparazione di tre anni è un percorso lungo. Sono tre anni di lavoro e di vita. Il verdetto dei giudici è stato contestato? Non da me. Non lo devo dire io. Io combatto, sto al centro del match, tutto ciò che mi gira intorno nemmeno lo vedo».
Nessun rimpianto per la Testa
Se potesse ricombattere con la Xu non cambierebbe tattica: «Rifarei tutto. Avevo impostato l’incontro sul mio pugilato stiloso, sull’evitare i colpi, mettendo quelli necessari. Certo si può premiare la volontà. Ma ce l’abbiamo tutti, la volontà, anche senza essere per forza aggressivi. Se c’è qualcosa di sbagliato è il metro di giudizio di cinque persone in disaccordo: bisognerebbe trovare linee guida che accomunino, non ci si può appoggiare soltanto sul gusto di un arbitro». Già un problema che ha afflitto anche judo e scherma: «È il problema degli sport senza cronometro, affidati a una giuria. Non urlo allo scandalo né al furto. Dico che è sbagliato il metro di valutazione. Non c’è stata malafede, non lo penso. Penso, però, che il livello degli arbitri dell’Olimpiade sia basso».
Testa spiega il perchè del ko
L’azzurra ha in testa tutto il match e sa perchè ha perso: «Sui cartellini, la prima e la seconda ripresa le ho vinte. Ho perso la terza. Il problema è che non si sono incrociati i giudici. Hanno premiato la grinta finale dell’avversaria ma era normale che io, avendo conquistato due riprese, fossi arrivata alla terza un po’ stanca».
Infine capitolo futuro: «Un po’ di riposo, e si riparte. La Federboxe italiana è uscita dall’Iba: entrerà in un nuovo ente, non conosco ancora la programmazione. Mi siederò a tavolino con i miei allenatori per trovare nuovi stimoli, un percorso che mi garantisca la continuità anche nel divertimento nel tirare di boxe. Il mio futuro nel pugilato non è in dubbio. E se verrà reinserito nel programma di Los Angeles 2028, ci sarò».