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Parigi 2024, Tamberi non vola: il “Truman Show” finisce tra le lacrime, il gesto di Barshim e il “legno” di Sottile

Niente da fare per Gianmarco Tamberi che, dopo i problemi di salute, chiude la sua gara con l’11esimo posto. Si ferma a un passo dal podio l’altro azzurro, Stefano Sottile, che coglie l’ennesima medaglia di legno azzurra

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un’attesa lunghissima per un sogno, una delusione bruciante e le lacrime. Gianmarco Tamberi non corona il sogno di vincere per due volte l’oro nel salto in alto, impresa mai riuscita a nessuno (neanche all’amico/avversario Barshim). Troppo debilitante quelle coliche renali che in due circostanze non gli hanno permesso di gareggiare al massimo delle sue condizioni. Mentre a un passo dal podio si ferma Stefano Sottile, che chiude quarto con 2,34 che rappresenta anche il suo personale.

La gara da incubo di Tamberi

I primi due tentativi a 2,22 sono un incubo a occhi aperti, Tamberi ci va con lo sguardo rassegnato come se da quei salti cercasse risposte che già conosce. E il risultato tende al disastroso, il primo è da dimenticare per stacco ed energie; il secondo va un po’ meglio anche se fa fatica a richiamare le gambe. Parigi passa da un terzo tentativo alla quota di entrata, Gimbo si carica: “Ce l’hai”, si urla. Chiama il ritmo del pubblico e il valicamento c’è.

Ma la gara finisce 5 centimetri più su, a 2,27 quella mancanza di energia viene decisamente a galla. L’azzurro non riesce mai a trovare lo stacco che gli permette di andare su, abbastanza in alto per riuscire a valicare l’asticella. L’Olimpiade di Gimbo, quella che poteva consegnarlo alla storia, lo condanna invece ad un’eliminazione distante dal podio, finisce con le lacrime di Gimbo battuto ancora una volta dalla sfortuna. Il sogno di centrare le due vittorie consecutive alle Olimpiadi nell’alto non lo riesce a coronare e forse su quel calcolo finisce anche la sua storia a cinque cerchi. A consolarlo ci pensa proprio il suo amico e avversario Barshim, con cui ha condiviso l’oro a Tokyo, e ci pensano i tanti amici arrivati dall’Italia e con cui il marchigiano si lascia andare a un pianto quasi disperato.

Il “Truman Show” di Gimbo

Le ultime settimane, quasi un mese, di Gianmarco Tamberi si sono trasformati quasi in un “Truman Show”. Il saltatore azzurro, sin dall’infortunio nel meeting in Ungheria, ha cominciato a informare sui social i suoi tifosi delle sue condizioni di salute. Poi la colica che lo ha colpito una prima volta a pochi giorni dalle qualificazioni olimpiche e ancora nella notte che ha preceduto la gara. Il dolore, la corsa in ospedale, gli aggiornamenti della moglie: una diretta quasi minuto per minuto dell’azzurro che sui social è sempre stato molto diretto e comunicativo. Non tutti hanno apprezzato questa “cronaca dettagliata” ma a differenza del famoso film con Jim Carrey nel ruolo di protagonista, stavolta non c’è il lieto fine.

La gara di Sottile

Ma non c’è solo il capitano in pedana, dietro di lui scalpitano nuove generazioni di saltatori con Stefano Sottile che ha già fatto vedere buonissime cose in carriera. Il 26enne di Borgosesia comincia a 2,17 e arriva fino ai 2,27 tutti saltati al primo tentativo. L’azzurro sembra quasi prendere un ideale testimone da Gimbo e dopo un primo errore, riesce a valicare 2,31 che valgono il suo primato stagionale. Poi il capolavoro con il primo tentativo riuscito a 2,34 che vale il suo primato personale e la speranza di riuscire a lottare per il podio. Ai 2,36 però l’aria comincia a diventare troppo rarefatta e per l’azzurro arrivano i tre errori che lo condannano al quarto posto.

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