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Parigi, Italia d’oro nello skeet con Bacosi e Rossetti: il labiale di Diana e la corsa di Benelli dopo 20 anni

Altro straordinario oro dell'Italia, questa volta nello skeet misto a squadre: la coppia formata da Diana Bacosi e Gabriele Rossetti ha battuto gli americani Smith e Hancock

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Altro fantastico oro – il nono – per l’Italia, subito dopo quello di Alice D’Amato nella prova alla trave di ginnastica artistica. A trionfare nello skeet misto a squadre sono stati Diana Bacosi e Gabriele Rossetti, autori di un’impresa super contro la coppia statunitense formata da Austen Jewell Smith e Vincent Hancock.

Skeet, Bacosi e Rossetti d’oro: la corsa di Benelli 20 anni dopo

La coppia azzurra composta da Bacosi e Rossetti regala un altro splendido oro all’Italia grazie alla vittoria ai danni di Smith e Hancock, quest’ultimo capace di vincere la medaglia più preziosa nella gara individuale maschile in addirittura quattro diverse Olimpiadi, Parigi 2024 compresa (nella finale che ha visto il quarto posto di Tammaro Cassandro). La finale di Skeet Mixed Team presso il poligono di Chateauroux ha visto gli azzurri imporsi 45-44, grazie alla decisiva ultima serie di una Bacosi perfetta, che è stata in grado di rompere tutti e quattro i piattelli. A dimostrazione di quanto il tandem azzurro fosse affiatato, il labiale catturato in diretta tv con Diana che aveva chiesto scusa al compagno per un errore. Al termine della gara, la corsa liberatoria del direttore tecnico Andrea Benelli. Proprio come 20 anni fa, quando vinse l’oro olimpico ad Atene 2004.

Chi è Diana Bacosi: la carriera ‘d’oro’ della tiratrice pievese

Classe 1993 di Città delle Pieve, in provincia di Perugia, Diana Bacosi si è avvicinata ai piattelli sin da piccola dopo essere stata contagiata dalla passione del padre per la caccia. Carriera mostruosa, quella della tiratrice umbra regina dello skeet. Oro ai Giochi di Rio (al termine di un indimenticabile testa a testa con Chiara Cainero), argento cinque anni più tardi a quelli di Tokyo. E, ancora, quattro medaglie d’oro e sei argenti – a livello individuale e di squadra – ai Mondiali. A Parigi si è presentata dopo essere salita sul gradino più alto del podio agli Europei – dove pure ha fatto sempre incetta di medaglie – disputati in casa, a Lonato. Fenomenale. Vent’anni di carriera sempre sulla cresta dell’onda. E a 41 anni ecco il terzo podio Olimpico, di nuovo tinto d’oro: semplicemente da urlo.

Chi è Gabriele Rossetti: quando l’oro resta in famiglia

L’avventura nel singolare non è andata benissimo: il 29enne fiorentino, infatti, ha chiuso soltanto al settimo posto. Ma nel 2016 era riuscito a conquistare un meraviglioso oro a Rio de Janeiro bissando l’impresa compiuta 24 anni prima da papà Bruno a Barcellona nel 1992. Lo skeet, un affare di famiglia. Non poteva essere che il genitore ad avviarlo nella disciplina, quando era solo un ragazzino. Talento purissimo, tra i successi più prestigiosi ottenuti nell’arco della sua carriera spiccano il titolo mondiale vinto a Mosca nel 2017 e quello europeo nel 2021 a Osijek. Rossetti ha preso parte anche alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, non andando – però – oltre la decima posizione. Il riscatto è servito: a Parigi il toscano è salito di nuovo sul tetto del mondo. E – da lassù – il panorama è stupendo.

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