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Spada, Italia d’oro: Santuccio spegne la “marsigliese”, Navarria salva Fiamingo e una stoccata la mette anche Malagò

L’Italia della scherma rompe la maledizione del “minuto supplementare” e conquista l’oro grazie alla prova a squadre femminile: Santuccio, Rizzi, Fiamingo e Navarria riducono in silenzio un rumorosissimo Grand Palais

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Una vendetta dolcissima e che forse vale anche doppio dopo quello che è successo negli ultimi giorni. L’Italia della scherma sale sul gradino più alto del podio grazie alla squadra della spada femminile che dopo 28 anni torna in una finale olimpica e si prende quell’oro che ad Atlanta aveva ceduto proprio alla Francia. Un successo che riesce almeno in parte anche ad addolcire qualche beffa subita dagli azzurri della scherma, con Errigo e ancora di più Macchi che hanno subito qualche decisione arbitrale che ha lasciato l’amaro in bocca. Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Mara Navarria e Giulia Rizzi salgono sul gradino più alto del podio vincendo al minuto supplementare in un Grand Palais, infuocato forse anche un po’ più del consentito dalla sportività.

La tensione al Grand Palais

Che ci sia in palio una medaglia d’oro dal peso specifico clamoroso lo si capisce sin dall’inizio. Il pubblico francese prova subito a mettere “in partita” le tre ragazze di casa ma è l’Italia che parte meglio riuscendo ad andare avanti 3-2 alla fine del primo mini-assalto. La Francia però dalla seconda sfida mette la freccia e poi con la Vitalis allunga ancora contro una Fiamingo che sembra in difficoltà (8-5). E’ la Rizzi che prova ad accorciare le distanze e dopo i primi 4 “bout” per le spadiste azzurre hanno ancora de stoccate da recuperare sul 12-10.

Al sesto assalto il colpo di scena con la veterana Mara Navarria che va in pedana al posto di una Rossella Fiamingo che non è sembrata in grandi condizioni. Ed è proprio lei a regalare il primo vantaggio delle azzurre sul 25-24 a un assalto dalla fine. Si gioca tutto nel finale e all’ultima stoccata con Santuccio in pedana. Il match arriva a un minuto conclusivo che sembra infinito e anche un po’ maledetto ma Santuccio trova la stoccata che vale l’oro.

La dedica speciale di Maria Navarria

Grande gioia per Rossella Fiamingo che ora nel suo palmares vanta un oro, un argento e un bronzo: “Farlo con loro era il mio obiettivo, è bello aver vinto l’oro alla priorità dopo tutte quelle sconfitte al tempo supplementare. Sono veramente felice, avevamo preparato tutto, tutti i tipi di situazioni nelle quali ci potevamo trovare. Ci siamo allenate anche al tifo francese”. Splendido il messaggio di Mara Navarria: “Io ho salutato sul podio, a Parigi, dove 14 anni fa ho fatto il mio primo mondiale, la dedica va a Moellahusen, un pezzo di questa medaglia è sua che domani si deve operare. Chiudere con un oro la mia carriera è davvero incredibile. Ci sono sempre stata anche se oggi ho tirato poco. Ci siamo guadagnato nel tempo, chiudo così e sono davvero felice”.

La stoccata di Malagò

Dopo la gara delle azzurre in pedana arriva anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò che lancia anche la sua di stoccata verso i risultati “strani” degli ultimi giorni a cominciare dal “caso Macchi” ma anche verso il pubblico: “Abbiamo vinto in un clima ostile, quasi da stadio. Devo fare i complimenti a tutti. Oggi ci siamo andati a riprendere quello che ci hanno tolto nei giorni scorsi. Dobbiamo ringraziare Mara, atleta e mamma fantastica”.

La sostituzione Navarria-Fiamingo

Grande soddisfazione quella del commissario tecnico Dario Chiadò che esalta la prestazione delle ragazze della spada e spiega anche la sostituzione tra Rossella Fiamingo e Mara Navarria: “Abbiamo fatto tre anni fantastici, una gara individuale con delle aspettative diverse ma nel nostro sport succede. Oggi abbiamo raccolto quello che queste ragazze meritavano. Sono sicuro che abbiano fatto tutti il tifo per noi. Il cambio? Andava fatto al momento giusto e non per andare a demerito di nessuno”.

28 anni dopo Atlanta: la vendetta

Non era la prima volta che Francia e Italia si affrontavano in una finale olimpica di spada a squadra femminile. Il precedente risale a 28 anni ed è piuttosto doloroso quando il team azzurro si dovette inchinare in finale contro una Francia, considerate tra le migliori squadre di tutti i tempi. Laura Chiesa, Elisa Uga e Margherita Zalafi inciampano contro le transalpine che in quell’edizione olimpica conquistano con Flessel-Colovic e con Valerie Barlois anche oro e argento nella prova individuale.

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