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PES 2019, realismo impressionante ma tanti difetti: la recensione

PES 2019 uscirà il prossimo 30 agosto e, nel frattempo, ecco la prima recensione completa che ne mette in luce pregi e difetti

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PES 2019, realismo impressionante ma tanti difetti: la recensione Fonte: 123RF

PES 2019 è uno dei giochi più attesi di quest’anno. Il nuovo capitolo dello storico titolo sportivo di Konami uscirà il prossimo 30 agosto su PlayStation 4, Xbox One e PC. Come ormai da tradizione, lo sviluppatore giapponese punta tutto sul realismo delle situazioni di gioco, nonché sulle movenze dei giocatori e sulle animazioni ormai sempre più vicine a quelle del calcio ‘vero’.

A giocarlo in anteprima sono stati quelli di eurogamer.net, che ne hanno dato una recensione dettagliata. Innanzitutto, lo si celebra precisando che vuole essere “non un gioco di calcio, ma il calcio stesso”, confermando l’impressionante vicinanza alla realtà del titolo. A differenza del suo storico concorrente FIFA, PES ha una grafica dettagliatissima, che avvolge pienamente il giocatore. Gli eventi non si ripetono sempre uguali a sé stessi e cambiano di volta in volta, mutando i destini di ciascun match.

Quanto alle licenze, con quella UEFA passata ufficialmente in mano ad EA Sports, bisogna “accontentarsi” degli stadi ufficiali, tra cui il Camp Nou, l’Anfield, San Siro e l’Olimpico. Anche qui, la riproduzione è completamente fedele. Quanto alle competizioni, com’è ormai noto la serie A si chiamerà semplicemente ‘Italian League’ e mancherà la Juventus, che si chiamerà ancora PM Black White. La serie B, invece, non ci sarà, così come il campionato tedesco.

Per PES 2019 recensione altalenante: tanto di buono, ma alcuni dettagli sono un passo indietro

E qui vengono fuori anche i punti dolenti del gioco. I menù sembrano essere piuttosto macchinosi, datati e anti-intuitivi e le interazioni con i propri assistenti ancora inconsistenti. Secondo il recensore, da questo punto di vista si torna indietro ai tempi della PlayStation 2. Un tuffo nel passato di ormai quasi vent’anni. Inoltre, sembra che team, stadi e giocatori non supportati da una licenza ufficiale siano stati inseriti in maniera approssimativa, mettendo in ombra il resto del lavoro.

Lo stesso gameplay, completamente ristrutturato, viene annunciato come divisivo, studiato probabilmente per sposarsi con il realismo estremo delle animazioni e con un altissimo livello di difficoltà, differente dalla modalità prettamente arcade di PES 2018. Sembra però che si tratti soprattutto di un metodo di gioco nuovo che, una volta assimilato, non dà più problemi. Lo stesso giudizio generale si alterna dal buono visto da grafica ed animazioni su tiri e passaggi al “ritorno alle età oscure” di altre caratteristiche.

HF4

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