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Pizzul compie 85 anni: storia, gaffes e curiosità sul telecronista più amato da tutti 

Nato a Cormons nel 1938, lo storico narratore delle partite della Nazionale è stato calciatore prima di diventare giornalista in Rai: per gli appassionati è “la voce” degli azzurri    

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Tanti auguri Bruno Pizzul: lo storico telecronista compie oggi 85 anni, molti dei quali trascorsi a raccontare il calcio (soprattutto quello della Nazionale italiana) ai telespettatori. Prima voce degli incontri dell’Italia dall’86 al 2002, il giornalista friulano è ancora oggi riconosciuto come il telecronista più amato dagli italiani.

Bruno Pizzul calciatore e poi telecronista

Nato a Cormons, comune di 7mila abitanti al confine tra la provincia di Gorizia e la Slovenia, Bruno Pizzul da giovane è riuscito a coltivare lo studio (si laureò in Giurisprudenza) e passione per il calcio, allora solo giocato: cresciuto nella Cormonese, è stato centrocampista difensivo nel Catania, nell’Ischia e nell’Udinese, prima di interrompere la carriera per un infortunio al ginocchio.

Nel ’69 l’assunzione in Rai, tramite concorso, e l’8 aprile ’70 il suo esordio da telecronista, non proprio segnato dal massimo della professionalità: per colpa del più anziano collega Beppe Viola, che lo trattenne a tavola più del dovuto, arrivò in ritardo a Como per lo spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna, che iniziò a commentare dal 16’; per sua fortuna, la gara fu trasmessa in differita ed ebbe il tempo di rimediare.

Bruno Pizzul voce della Nazionale

Per la Rai Pizzul ha poi raccontato a lungo le partite delle squadre italiane nelle coppe europee, ha condotto la “Domenica Sportiva” e “Domenica Sprint”, ha curato lo spazio della moviola in “90° Minuto”. Per più di una generazione, però, Pizzul è soprattutto il telecronista della Nazionale: l’esordio assoluto in azzurro avviene in un’amichevole dell’80 tra Italia e Ungheria B (ancora a Como), seguono poi altre partite ma è ai Mondiali ’86 in Messico che Pizzul diventa “la voce” dell’Italia.

Ruolo che manterrà fino al 21 agosto 2002: l’amichevole persa dagli azzurri contro la Slovenia (1-0) segna il suo addio ufficiale alle telecronache dopo 5 Mondiali e 4 Europei. Pizzul non ha però mai veramente abbandonato la tv: da “Quelli che il calcio” a “SuperTele” su Dazn, con le sue apparizioni continua tutt’oggi a esercitare il ruolo di guru del giornalismo calcistico sul piccolo schermo.

Le gaffes di Bruno Pizzul

Lo status di istituzione calcistica e personaggio pop di Pizzul è confermato dal gran numero di comici e attori che lo hanno imitato, da Neri Marcoré a Gianfranco Butinar.

Di Pizzul sono passate alla storia anche alcune gaffes, da Trapattoni che prendeva appunti “sul suo tacchino” a quella dell’arbitro “che sanziona la vittoria per 2-0 dell’Italia sull’Ecuador” ai Mondiali 2002, o del direttore di gara che “manda i giocatori al riposo definitivo”. A dimostrazione che anche i migliori sbagliano.

Pizzul compie 85 anni: storia, gaffes e curiosità sul telecronista più amato da tutti  Fonte: Getty Images

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