Che ci sia un problema, lo si era compreso già quando non rimaneva che la speranza di qualificarsi al Mondiale in Qatar, una eventualità sprecata contro la Macedonia del Nord e che ha palesato i timori del ct, Roberto Mancini.
In Italia c’è una carenza di attaccanti e di individualità con il giusto spazio in quel reparto, da non sottovalutare. E lo ribadisce con vigore in un’intervista rilasciata al Messaggero.
- Mancini e il problema attacco dell'Italia
- Il caso Zaniolo, che cosa ha detto il ct
- L'Italia senza Gianluca Vialli
Mancini e il problema attacco dell’Italia
A 15 giorni dall’inizio delle qualificazioni a Euro 2024, Mancini centra senza alcun filtro un tema che riguarda la Serie A e le possibilità di crescere dei talenti emergenti:
“In attacco abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare e non giocano”.
Fin dalla disfatta che ha sentenziato l’esclusione degli azzurri dalla corsa alla Coppa del Mondo, vinta poi dall’Argentina di Leo Messi, Angel Di Maria e Paulo Dybala era evidenza la difficoltà di individuare attaccanti che vantassero, oltre alle qualità fisiche e tecniche, la continuità.
Quella che può riassumersi nell’esperienza di gioco che offre crescita, misura, tenuta anche psicologica nelle occasioni che contano. Un limite che Mancini non affronta per la prima volta, ma su cui insiste.
Il caso Zaniolo, che cosa ha detto il ct
Proprio su uno dei principali e discussi giocatori della nuova generazione, Nicolò Zaniolo, si è soffermato il ct che ha ritenuto la scelta di lasciare Roma per il Galatasaray adatta alla necessità di ritrovarsi per l’attaccante:
“Gli ho detto anche io, quando ha chiesto il mio parere, di andare al Galatasaray, spero che giochi perché per noi è importante. Andare in Turchia era l’unica possibilità”. E sugli altri fa dei nomi che guardano già avanti: “Seguo Compagno da due anni, gioca sempre e fa pure gol. Kean gioca in un ruolo dove siamo carenti, è giovane, la speranza è che migliori. E spero che Raspadori riesca a recuperare in tempo, ha doti uniche”.
L’Italia senza Gianluca Vialli
Sono i primi appuntamenti, da calendario per la Nazionale senza il supporto umano e tecnico del grande Gianluca Vialli, scomparso per le conseguenze di un tumore al pancreas il 6 gennaio scorso:
“Saranno giorni difficili, il vuoto grande che sento ogni giorno lo sentiremo più forte. Tutto quello che ci ha lasciato deve esserci utile per il nostro presente e il nostro futuro”