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Plusvalenze, ammortamenti e costi agenti: ecco come funziona

Il calciomercato coinvolge appassionati, tifosi e addetti ai lavori. Vediamo insieme di fare chiarezza su alcune operazioni e spiegarne il funzionamento.

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Marco Pino

Marco Pino

Sport Economy Specialist

Abbina la passione per il calcio alla competenza in materia economica. Analizza il calcio in chiave business, spiegando in modo semplice gli aspetti più complessi del mondo del pallone. Aiuta i lettori di Virgilio Sport a capire tutto di plusvalenze, indici di liquidità, diritti di recompra, parametri zero, operazioni di mercato e analisi di bilanci

Plusvalenze, ammortamenti e costi agenti: ecco come funziona Fonte: Fonte Shutterstock

Il calciomercato dura solo pochi mesi tra sessione estiva e invernale, ma è un tema di cui ormai si parla tutto l’anno. Le trattative accendono la fantasia dei tifosi fra, indiscrezioni, sogni sfumati e giocatori solo sfiorati.

In questo marasma di voci che si rincorrono, e di giocatori che quotidianamente si avvicinano e si allontanano da una squadra in meno di 24h, esistono anche tanti errori che vengono commessi nell’analizzare correttamente, da parte dei tifosi (ma non solo), le operazioni di mercato. Facciamo, quindi, chiarezza su alcune operazioni spiegandone il funzionamento.

L’importanza delle plusvalenze nel mercato di oggi

Negli ultimi anni l’importanza di realizzare plusvalenze tramite il c.d. Player Trading ha interessato sempre più i bilanci delle società e i ragionamenti degli appassionati. Dall’introduzione del Financial Fair Play in avanti il mondo del calcio ha trovato nelle plusvalenze una chiave fondamentale per raggiungere gli obiettivi economico-finanziari imposti dal regolamento UEFA. Ma come si calcola una plusvalenza?

Il caso Hakimi

Parliamo della trattativa per Hakimi, passato dall’Inter al Paris Saint Germain in una trattativa definita dall’AD Marotta, a latere della presentazione di Simone Inzaghi come nuovo allenatore dei nerazzurri, come “fondamentale per garantire la continuità aziendale dell’Inter”.

Ogni calciatore di proprietà rappresenta per la società un asset che viene iscritto in bilancio, nell’attivo dello Stato Patrimoniale, tra le immobilizzazioni immateriali sotto la voce “Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori”. A livello economico, invece, il costo anno per anno da iscrivere a Conto Economico è rappresentato dall’ammortamento, il cui corretto calcolo è fondamentale per determinare l’eventuale plusvalenza o minusvalenza di un’operazione.

Come si calcola una plusvalenza/minusvalenza?

Proviamo a fare un esempio proprio con l’operazione Hakimi. Il costo storico del marocchino era pari a 40.5 milioni di euro (cifra che l’Inter negoziò col Real Madrid nell’estate 2019), mentre gli anni di contratto sottoscritti tra Inter e il calciatore furono 5. Per calcolare la quota di costo di competenza per ogni esercizio/stagione, bisogna procedere ad una semplice divisione: 40.5/5=8,1.

La durata del contratto, in fase di primo accordo, rappresenta la c.d. “vita utile” associata al calciatore. Questo vuol dire che il costo associato all’operazione Hakimi aveva un impatto economico di 8.1 milioni di euro nel bilancio dell’Inter alla voce “Ammortamenti” del Conto Economico. Dall’altro lato il totale dell’asset, inserito tra le attività dello Stato Patrimoniale, valeva 40.5 milioni di euro. Un concetto fondamentale per il calcolo di un’eventuale plusvalenza o minusvalenza è rappresentato dal Valore Netto Contabile. Il VNC viene calcolato come differenza tra il Costo Storico e il totale degli ammortamenti registrati nei vari esercizi (che vanno a costituire il Fondo Ammortamento relativo).

La plusvalenza realizzata con Hakimi

Quale era dopo un anno il valore netto contabile di Hakimi? La risposta risiede nella sottrazione tra 40.5 milioni (costo storico) e 8.1 milioni (quota ammortamento dell’unico anno del terzino all’Inter). Una plusvalenza pari, quindi, a 32.4 milioni di euro.

Partendo da questo calcolo è possibile calcolare la plusvalenza o minusvalenza (in caso di prezzo di vendita minore rispetto al valore netto contabile) derivante dall’operazione sulla base del prezzo pattuito per la negoziazione. Secondo le indiscrezioni, che saranno poi eventualmente confermate nel dettaglio nel fascicolo di bilancio dei nerazzurri, l’operazione ha portato nelle casse dell’Inter 60 milioni di euro + 11 milioni di bonus. La plusvalenza viene calcolata come differenza tra 60 (prezzo di vendita al netto dei bonus non ancora certi) e 32.4 (valore netto contabile residuo). Il valore dei bonus non viene preso in considerazione in quanto non rappresenta un ricavo certo al momento dell’iscrizione a bilancio e pertanto verranno registrati come ricavi solo nel momento di effettivo raggiungimento.

Ammortamento: quote costanti o quote decrescenti?

Per chiudere il discorso relativo a plusvalenze/minusvalenze e ammortamenti è interessante far notare come non tutte le società utilizzino un criterio di quote costanti per calcolare la quota di ammortamento relativo ad un singolo esercizio, ma una strategia contabile differente a “quote decrescenti”, come nel caso di Udinese e Napoli. I partenopei, infatti, come ammesso dalle norme, utilizzano questo differente sistema per calcolare l’ammortamento del singolo esercizio, ma cosa vuol dire nel concreto?

Il caso Osimhen

Proviamo a fare un esempio con l’operazione Osimhen, conclusa la scorsa estate e che ha visto passare il nigeriano dal Lille al Napoli a fronte di un corrispettivo di 70 milioni di euro più bonus.

Nel caso classico, a fronte di un contratto sottoscritto per 5 anni, avremmo calcolato la quota ammortamento svolgendo l’operazione 70 (costo storico)/5 (anni di contratto). Il Napoli però, come detto, utilizza un criterio a quote decrescenti, pertanto il peso su ogni anno è differente.

Nell’esempio Osimhen (fattispecie relativa ad un contratto della durata di 5 anni) il calcolo avviene come segue:

  • 1° anno: 40%;
  • 2° anno: 30%;
  • 3° anno: 20%;
  • 4° anno: 7%;
  • 5° anno: 3%.

Il peso dell’ammortamento di un giocatore sul primo anno di bilancio è rappresentato da una percentuale più elevata in quanto si presume che nei primi anni di vita utile il calciatore garantisca un apporto maggiore alla squadra. Nel corso del suo primo anno a Napoli, dunque, Osimhen ha pesato sui conti dei partenopei per 28 milioni di euro (70*40%), un importo maggiore rispetto a quello che avremmo avuto utilizzando una strategia di ammortamento a quote costanti (70/5=14).

La strategia del Napoli

Questo spiega anche molto delle strategie in sede di calciomercato della società di De Laurentiis, che punta spesso su calciatori giovani e di talento su cui investire cifre importanti, ma che dopo 3-4 anni, a fronte di un valore netto contabile residuo marginale, garantiscono plusvalenze elevate. Come avvenne per esempio con Higuain, capace di garantire una plusvalenza enorme a fronte dei 94 milioni di euro incassati e di soli 3,7 milioni di valore netto contabile al momento della cessione.

Come funziona in caso di rinnovo del contratto

Per ultimo è utile spiegare come viene calcolato l’ammortamento in caso di rinnovo. Ipotizziamo una fattispecie in cui una squadra acquista un calciatore per 100 milioni di euro, sottoscrivendo un contratto di 5 anni. Utilizzando un criterio a quote costanti, l’ammortamento sul singolo esercizio sarà pari a 20 milioni. Se però, al termine del terzo anno il contratto viene rinnovato, bisognerà procedere ad un nuovo calcolo partendo dal valore netto contabile residuo, che al termine del terzo anno sarà pari a 40 milioni.

Nel caso di specie, con rinnovo contrattuale di 2 anni (più altri due residui) bisognerà procedere a calcolare il nuovo ammortamento: 40 milioni (valore residuo) diviso quattro (nuova durata contrattuale), ottenendo quindi una quota ammortamento pari a 10 milioni di euro per gli esercizi rimanenti.

Dove vanno a finire i costi degli agenti

Altro aspetto da tenere in considerazione nella valutazione delle operazioni di calciomercato e successivo impatto sui conti del club, fa riferimento ai costi imputabili agli agenti sportivi. La c.d “commissione” che le società pagano ai procuratori nell’ambito dei trasferimenti è considerata un onere accessorio “capitalizzabile” e quindi da sommare al prezzo di acquisto di un calciatore. Questo avviene sia per operazioni a titolo oneroso ma anche per trasferimenti a titolo gratuito (parametro zero).

I casi De Vrij e Emre Can

Quanto è costato, per esempio, De Vrij all’Inter? Molti risponderebbero “zero” quando in realtà il costo è rappresentato da 7.5 milioni di euro pagati dall’Inter ai suoi agenti nell’ambito dell’operazione. Pertanto, il valore dell’ammortamento a fronte del prezzo pagato e dei 5 anni di contratto sottoscritti è pari a 1.5 milioni di euro per ogni esercizio (7.5/5).

Il valore delle commissioni corrisposte agli agenti è importante per poter effettivamente valutare le operazioni di calciomercato sia nel caso di trasferimenti a titolo oneroso, imputando all’asset anche gli oneri accessori corrisposti ai procuratori, ma anche nel caso di acquisto di giocatori a parametro zero che negli ultimi anni hanno sempre visto pagare laute commissioni ai rappresentanti dei calciatori. Vedi anche il caso Emre Can che costò alla Juventus 16 milioni: un colpo a parametro zero ma decisamente non a titolo gratuito.

Articolo a cura di Marco Pino

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