Il processo sportivo ha da tempo emesso il suo verdetto, quello in sede di giustizia ordinaria ha tempi notoriamente molto più lunghi. Il famoso interrogativo “cosa rischia la Juve…?” non dovrà dunque esser posto, perché in questo caso le responsabilità saranno individuali e riguardano l’ex gruppo dirigente bianconero.
- Plusvalenze Juve, la posizione dei dirigenti attuali
- I reati contestati ad Agnelli, Nedved e Paratici
- Le tappe del processo
- Processo Juve, la posizione del Codacons
Plusvalenze Juve, la posizione dei dirigenti attuali
Sono circa 200 gli azionisti della Juventus ammessi parte civile nel procedimento riguardo le cosiddette plusvalenze che chiama in causa gli ex vertici della società bianconera. La decisione è del giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni, che ha invece respinto le istanze nei confronti dell’attuale assetto societario del club. Tra coloro che potranno comparire come parte civile ci sono, oltre a singoli azionisti, anche quei risparmiatori che si sono affidati ad associazioni come il Codacons od il Movimento dei consumatori.
I reati contestati ad Agnelli, Nedved e Paratici
Tra questi ci sono anche anche il Fondo libico d’investimento Lafico e la Consob. Sono sotto accusa l’ex presidente della Juve, Andrea Agnelli, l’ex vice presidente Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici e l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. In particolare, secondo la Procura, si contesta o la realizzazione di alcune operazioni di calciomercato, con plusvalenze fittizie; ed una manovra di ammortamento irregolare sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia da Covid.
Le tappe del processo
La vicenda, che ha anche portato poi alla penalizzazione in ambito sportivo per la società bianconera, era stata sviluppata a Torino ed è stato trasferito nella Capitale dalla Cassazione, per ragioni di competenza territoriale. I piccoli azionisti ed ex azionisti della Juventus lamentano – nel complesso – di aver avuto perdite finanziarie legale al crollo del valore delle azioni fra il 2019 e il 2022.
Processo Juve, la posizione del Codacons
Secondo quanto spiegato dal Codacons “chi si costituirà parte civile nel processo potrà ottenere, in caso di condanna degli imputati, un risarcimento che comprenderà: la perdita di valore delle azioni (danno emergente); il mancato guadagno che avrebbero potuto ottenere investendo in altri strumenti finanziari (lucro cessante); il possibile risarcimento del danno morale, che potrà arrivare fino al 30 per cento del danno patrimoniale subito”.